31 Marzo 2020 - Commenti disabilitati su Vodafone Italia dona ad Amici del Trivulzio 30 tablet per il servizio “Videochi…Amiamoci”
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27 Marzo 2020 - Commenti disabilitati su Regaliamo una videochiamata agli anziani del Trivulzio
Regaliamo una videochiamata agli anziani del Trivulzio
La Lombardia, la città di Milano, gli ospedali, i medici, gli operatori sanitari e i volontari sono in questi giorni e in queste ore al centro dell’emergenza coronavirus. In questo contesto, anche le residenze per anziani e le persone anziane al proprio domicilio vivono situazioni di grande difficoltà. Come sapete il Pio Albergo Trivulzio accoglie circa 1.200 Ospiti. È a loro che in queste settimane così dure va il nostro abbraccio e il nostro pensiero, così come a tutti gli operatori del Trivulzio, che con grande professionalità ed attenzione li seguono e li assistono. Non potendo accedere alla struttura, ci siamo chiesti come potessimo rendere meno angosciose queste giornate vissute in isolamento. Una prima risposta (ma nei prossimi giorni ce ne saranno altre, di cui vi daremo conto) è stata quella di sposare e sostenere l'iniziativa "Videochi...Amiamoci", attivata dal Pio Albergo Trivulzio per tenere sempre più vicini gli ospiti dell'Istituto ai propri familiari, grazie a un servizio di videochiamate.
Ad oggi sono attivi 10 smartphone attraverso i quali gli ospiti sono in grado di sentire e vedere i loro familiari, che in questo momento non possono andare a trovarli in ragione delle regole adottate per prevenire il diffondersi del contagio.
Sembra una piccola cosa, ma per i nostri anziani si tratta di una grandissima opportunità, il poter coltivare e tenere vivi i contatti con i parenti e i propri cari.
Molti ospiti non sono infatti nelle condizioni di salute per poter gestire un cellulare in autonomia, in particolare in un momento in cui sono richieste attenzioni di igienizzazione straordinarie. Grazie a “Videochi...Amiamoci", sono invece gli operatori del Trivulzio ad occuparsi di questi aspetti. Il servizio funziona
Cari amici non lasciamo soli i nostri Ospiti in questo difficile momento così difficile!
15 Marzo 2020 - Commenti disabilitati su Da casa, ma sempre accanto al personale del Trivulzio e ai suoi Ospiti
Da casa, ma sempre accanto al personale del Trivulzio e ai suoi Ospiti
Cari Amici,
In questi giorni angosciosi, in molti rimpiangono la “vita di prima”, la “normalità”, la “quotidianità di ogni giorno”. Questa pandemia invece costringe a fermarci. Costringe a fare delle valutazioni sulla nostra vita. Costringe a guardarci negli occhi. Costringe a progettare a un dopo che non sarà come il prima. Costringe a progettare qualcosa di nuovo, qualcosa di migliore. Lo dobbiamo a noi stessi e al senso delle cose che facciamo.
Come comunità, in particolare in Lombardia e a Milano, stiamo toccando con mano la fatica disperata e il senso di impotenza di tanti operatori sanitari e sociali, che - con grande sacrificio - lottano per tutti noi. E, al contempo, stiamo toccando con mano il dolore della perdita dei nostri cari e di tante persone anziane. La cronaca, drammatica, ci spinge a mettere a fuoco il valore fondante nel nostro vivere comune: il prendersi cura gli uni degli altri. In varie forme, e a vario titolo, ma è questa la consapevolezza che in tanti stiamo mettendo a fuoco.
In questo momento, il nostro pensiero e il nostro abbraccio non può che rivolgersi a tutto lo straordinario personale del Pio Albergo Trivulzio, per la dedizione e la professionalità nella cura e nell’assistenza dei suoi Ospiti, nonché proprio a tutti i cari Ospiti, con cui condividiamo ogni giorno tante belle cose. Gli Amici del Trivulzio sono nati e sono cresciuti in questi anni accanto agli uni e per rendere migliore la vita degli altri. Una missione che oggi, seppure a distanza, sentiamo ancora più forte e più urgente. Abbiamo bisogno di uomini e donne di buona volontà che siano disponibili a lavorare per il bene comune, superando l’egoismo e la logica del tornaconto personale. Noi, da volontari e da cittadini attivi, vogliamo essere parte di questa comunità consapevole. E vogliamo esserlo con strumenti sempre più innovativi e impattanti sulla vita degli anziani. Useremo questo tempo che ci tiene lontani dal Trivulzio per migliorare dove possibile la qualità dei nostri progetti sociali e immaginare interventi nuovi e sempre più aderenti alle necessità delle persone anziane, a fianco al nostro progetto per gli spazi verdi dedicati agli Ospiti e alle attività per favorire lo sviluppo del Digital e delle Letture ad Alta Voce. È questo l’impegno che ci prendiamo anche nei confronti di tutti i nostri donatori. Il tempo del #restiamoacasa per noi sarà anche il tempo del #restiamoaccanto.
Nel concludere questo mio messaggio, vi unisco la favola di un piccolo uccellino, il Colibrì, che può insegnarci molto.
Un giorno, nella foresta, scoppiò un grande incendio.
Tutti gli animali, di fronte all'avanzare delle fiamme, scappavano terrorizzati, mentre il fuoco distruggeva ogni cosa.
Leoni, zebre, elefanti, rinoceronti, gazzelle e molti altri animali cercavano rifugio nelle acque del grande fiume ma ormai l'incendio stava arrivando anche lì.
Mentre tutti discutevano animatamente sul da farsi, un piccolissimo colibrì si tuffò nelle acque del fiume. Dopo aver preso nel becco una goccia d'acqua, la lasciò cadere sopra la foresta invasa dal fumo.
Il fuoco non se ne accorse neppure e proseguì la sua corsa sospinto dal vento.
Il colibrì, però, non si perse d'animo e continuò a tuffarsi per raccogliere ogni volta una piccola goccia d'acqua che lasciava cadere sulle fiamme.
La cosa non passò inosservata.
A un certo punto il leone lo chiamò e gli chiese: "Cosa stai facendo?". L'uccellino gli rispose: "Cerco di spegnere l'incendio. Io faccio la mia parte!".
Il leone si mise a ridere: "Tu così piccolo pretendi di fermare le fiamme?". Insieme a tutti gli altri animali incominciò a prenderlo in giro.
L'uccellino incurante delle risate e delle critiche, si gettò nuovamente nel fiume per raccogliere un'altra goccia d'acqua.
A quella vista un elefantino, che fino a quel momento era rimasto al riparo tra le zampe della madre, immerse la sua proboscide nel fiume. Dopo aver aspirato quanta più acqua possibile, la spruzzò su un cespuglio che stava ormai per essere divorato dal fuoco.
Anche un giovane pellicano si riempì il grande becco d'acqua e, preso il volo, la lasciò cadere come una cascata su di un albero minacciato dalle fiamme.
Contagiati da quegli esempi, tutti i cuccioli d'animale si prodigarono insieme per spegnere l'incendio, che ormai aveva raggiunto le rive del fiume.
A quella vista gli adulti smisero di deriderli e, pieni di vergogna, incominciarono ad aiutarli. Quando le ombre della sera calarono sulla savana, l'incendio poté dirsi ormai domato.
Il leone chiamò il piccolo colibrì e gli disse: "Oggi abbiamo imparato che la cosa più importante non è essere grandi e forti, ma pieni di coraggio e di generosità. Oggi tu ci hai insegnato che anche una goccia d'acqua può essere importante e che «insieme si può» spegnere un grande incendio".
L'Italia è un grande Paese, tanti sono i colibrì: "insieme si può" e sono certo che insieme usciremo a testa alta da questa situazione. Facciamo la nostra parte e “andrà tutto bene”, come hanno voluto scrivere gli operatori del Trivulzio nei loro reparti (in foto un'immagine del personale sanitario del Trivulzio).
Grazie a Tutti!
Cordialmente
Marco Zanobio
Presidente Amici del Trivulzio Onlus
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