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23 Giugno 2019 - Commenti disabilitati su Gli Amici del Trivulzio fanno notizia

Gli Amici del Trivulzio fanno notizia

Questa volta occorre dirlo: gli Amici hanno fatto notizia. L’annuncio del progetto del Cortile dell’Esperienza, il giardino delle sensazioni per i pazienti affetti da Alzheimer e per i loro familiari, che vedrà la luce nel 2021, nato dalla stretta collaborazione fra il Pio Albergo Trivulzio e il comitato degli Amici del Trivulzio (qui la news per chi volesse approfondire) nei giorni scorsi (e in particolare il 15 giugno) ha campeggiato sulle pagine di alcune delle maggiori testate giornalistiche italiane. Dal Corriere della Sera a Repubblica, passando, fra gli altri, per Avvenire, Il Giorno e Il Giornale.

Il Corriere della Sera ha parlato di una “nuova sfida di Asp IMMeS e Pio Albergo Trivulzio con Amici del Trivulzio Onlus. Un'iniziativa al servizio degli anziani malati e soli di Milano”. La Repubblica: “Eccolo, il nuovo progetto della onlus Amici del Trivulzio in collaborazione con la casa di riposo più famosa d'Italia: trasformare le aiuole all'ingresso della struttura, affacciate su via Trivulzio, nel Cortile dell'esperienza. L'idea è stata presentata durante la seconda charity dinner una serata finalizzata alla raccolta di fondi organizzata dalla onlus (recentemente premiata dalla Regione con il premio Rosa Camuna) nel cortile della Baggina”. Il quotidiano fondato da Scalfari ha precisato anche che: “L'onlus Amici del Trivulzio è nata nel 2016, per sostenere i pazienti della casa di riposo e le loro famiglie. E per affiancare il Pat nella sua attività, in base al principio che la Baggina è, per Milano, patrimonio comune, da valorizzare e far crescere. Tra i progetti lanciati dall'associazione c'è Digital Trivulzio, per insegnare la tecnologia e il mondo 2.0 ai ricoverati del Pat e Adotta un nonno, che prevede di affiancare alle famiglie dei pazienti un tutor per sostenerle nelle difficoltà di accudimento del malato”. Avvenire da parte sua ha ricordato anche che “sul palco, insieme a Marco Zanobio, presidente Amici del Trivulzio, sono intervenuti Maurizio Carrara e Giuseppe Calicchio, rispettivamente presidente e direttore generale Asp Immes e Pio Albergo Trivulzio, e Andrea Colombo, direttore generale operazioni Coop Lombardia (main sponsor della cena solidale, ndr.)”. “Pio Albergo Trivulzio è sinonimo di tradizione, ma al tempo stesso di innovazione”, le parole di Calicchio riprese dal Giornale, mentre, per concludere, Il Giorno ha sottolineato come quello del cortile sia “un percorso studiato, riscoprire sensazioni e percezioni dimenticate”.

Qui infine il servizio tv andato in onda su Telecor

29 Marzo 2019 - Commenti disabilitati su La maratona artistica di Enrico per gli Amici del Trivulzio

La maratona artistica di Enrico per gli Amici del Trivulzio

La si potrebbe definire una staffetta non solo solidale, ma anche artistica, quella costituita dal 37enne gallerista milanese Enrico Motta e insieme a due 2 colleghi galleristi (Angelo Enrico e Francesco Maspes) correrà la Milano Marathon sotto le insegne degli Amici del Trivulzio. Un link nato grazie a un grande pittore italiano: Angelo Morbelli. Nel gennaio di un anno fa infatti sempre nel capoluogo lombardo è nato l’Archivio Angelo Morbelli, in occasione dei cento anni dalla morte di uno dei capiscuola del divisionismo italiano. Nel comitato scientifico, oltre a Giovanni Anzani, uno degli studiosi più autorevoli del divisionismo, sono entrati Elisabetta Chiodini, storica dell’arte specializzata in pittura italiana dell’800 e appunto Angelo Enrico e Francesco Luigi Maspes, che vedremo all’opera, in calzoncini e maglietta il prossimo 7 aprile insieme a Motta, che dell’Archivio è un appassionato collaboratore.

 

Partiamo da una curiosità: chi sarà il quarto componente della staffetta? Anche un gallerista?
No, ma è sempre del giro, è un comune amico e fa il corniciaio.

Amici nello sport, ma competitor sul lavoro…
Sì, ma questo non è un problema. In gara ci daremo una mano.

Come è nata l’idea di partecipare alla Milano Marathon?
Eravamo in Fiera tutti insieme e abbiamo visto il cartellone pubblicitario. Francesco Maspes è il più serio e il più preparato dei quattro in tema di running.  Anche a me piace correre, ma il massimo che ho fatto sono 15 chilometri. A Milano mi toccherà la prima tratta, sono 13 chilometri. Speriamo bene.

Obiettivo?
Stare comodamente sotto le 4 ore. Ce la dovremmo fare.

Veniamo ora alla domanda clou: perché avete scelto di correre proprio sotto le insegne degli Amici del Trivulzio?
Quando ci siamo iscritti, abbiamo deciso di aderire anche al Charity Program. Scorrendo l’elenco delle onlus ci siamo imbattuti negli Amici del Trivulzio ed è scoppiata la scintilla. Nella vita e nell’opera di Morbelli, il Trivulzio è stato fondamentale.

In che senso?
La Baggina è stato un luogo di ispirazione della sua pittura sociale. Morbelli fra la fine del 1800 e l’inizio del secolo successivo ha molto frequentato il Trivulzio e le sue cucine economiche. Voleva state a contatto con gli anziani e i poveri della città che poi rappresentava nelle sue opere.

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Se uno volesse vederle, queste opere?
Sino al 13 aprile le gallerie Enrico dedicano proprio la mostra “Tra Verismo e impegno sociale”, che presenta 25 dipinti, tra i più famosi realizzati dal maestro piemontese. L'ingresso, fra l'altro, è gratuito.


Per iscriversi alla Milano Matathon e avere informazioni (anche sui benefit e gadget riservati ai concorrenti)  :

Per chi invece non se la sentisse di correre in strada, ma non volesse perdere l’occasione di vincere la gara della solidarietà è possibile sostenere i progetti di Amici del Trivulzio con una donazione, anche simbolica, attraverso la  piattaforma Rete del Dono a questo link

7 Marzo 2019 - Commenti disabilitati su Dalla Milano Marathon alla Charity dinner: ecco come sarà il 2019 degli Amici del Trivulzio

Dalla Milano Marathon alla Charity dinner: ecco come sarà il 2019 degli Amici del Trivulzio

È partito con un doppio più il 2019 degli Amici del Trivulzio. Più per il numero dei progetti ideati e sostenuti dal Comitato, ma più anche per l’impatto sociale di ogni singola iniziativa. Qualche dettaglio? Passiamo subito in rassegna il palinsesto dell’anno con l’aiuto del presidente Marco Zanobio (nella foto di apertura).

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“Il 2019 parte in gran corsa, con la presenza di Amici del Trivulzio per la prima volta alla MILANO MARATHON: domenica 7 aprile, tutti a sostenere le sei squadre di staffetta che vestiranno il pettorale solidale degli Amici del Trivulzio lungo tutti i 42 chilometri della corsa. Una gara solidale per raccontare i progetti degli Amici e per coinvolgere la città nelle nostre iniziative. Saremo inoltre presenti nel Villaggio della maratona ai Giardini Montanelli con il nostro stand, insieme allo staff medico del Pio Albergo Trivulzio: test medici gratis per tutti, prima di iniziare a correre!”. A questo link ci sono tutte le informazioni per partecipare come runner e per sostenere i progetti di Amici sulla piattaforma della Rete del Dono.

 

L’occasione della Milano Marathon è ghiotta per raccontare cosa succederà nel 2019 con Amici del Trivulzio.

Confermato il format di DIGITAL TRIVULZIO su due livelli: basico e avanzato. Per entrambi le lezioni sono già incominciate e come di consueto, per gli interni vanno da settembre a dicembre, mentre quelle per gli esterni si sviluppano nell’arco di tre trimestri (quest’anno, fra l’altro, i posti disponibili sono saliti a venti per ogni trimestre): gennaio-marzo (attualmente in corso), aprile-giugno e ottobre-dicembre. Le lezioni sono tenute dagli esperti di Informatici senza Frontiere con cadenza monosettimanale. Ma la loro durata, questa la novità del 2019, passa da un’ora e mezza a due ore per il corso base e a tre ore per il corso avanzato. «In questo modo», interviene Zanobio, «veniamo incontro all’esigenza manifestata dai nostri speciali studenti di avere maggiore spazio di approfondimento per alcuni argomenti, come le chat o la consultazione on line». I corsi 2019 vedranno anche la partecipazione di alcuni ragazzi in alternanza scuola-lavoro. «Stiamo pensando», aggiunge il presidente, «anche di consentire agli anziani del quartiere l’accesso all’aula computer del Pio Albergo al di là degli orari di lezione in un’ottica di sempre maggiore interazione fra noi e il territorio».

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Il 4 aprile ci sarà l’Open Day di presentazione dei nuovi corsi per esterni per il trimestre “aprile-giugno”, dove tutti sono invitati a partecipare numerosi.

Nel frattempo si stanno gettando anche le basi per esportare Digital Trivulzio fuori del perimetro del Pio Albergo: «stiamo pensando alla RSA Principessa Jolanda e forse anche nell’istituto Frisia di Merate», precisa Zanobio.


Il traguardo dei 20 nonni adottati è stato raggiunto già sul finire dello scorso anno. Un risultato che di fatto raddoppia il numero degli anziani inseriti nel progetto ADOTTA UN NONNO nella sua fase sperimentale. Non cresce però solo il numero dei beneficiari, ma anche il monte ore degli operatori che Amici del Trivulzio attraverso la cooperativa Eureka! mettono a disposizione. «Ora riusciamo ad assicurare la presenza per almeno tre ore al mese. Una presenza che però non deve essere solo domestica, l’obiettivo infatti è di moltiplicare le occasioni per far uscire i nostri nonni in modo che possano vivere la città, sulla scia delle “trasferte” alla Scala dello scorso anno», spiega Zanobio. Del valore sociale di Adotta un Nonno, nel frattempo, si è reso conto anche il Municipio 7 di Milano che ha concesso il suo patrocinio e che quindi contribuirà a farlo conoscere in tutto il suo territorio di competenza. Qui la locandina che promuove il progetto.

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Nel menu dell’anno c’è anche la seconda edizione di questo progetto che nel 2018 ha coinvolto 15 ospiti di due RSA del Pio Albergo. Nel 2019 le RSA coinvolte sono già tre. Inoltre ulteriore novità consiste nel fatto che le LETTURE AD ALTA VOCE quest’anno sbarcheranno anche nella RSA Principessa Jolanda.

La seconda novità è che il progetto godrà della vetrina del prossimo MILANO BOOK CITY, dove, come anticipa il presidente Zanobio, «metteremo in scena una vera e propria lettura professionale ad hoc per gli anziani, grazie alla collaborazione di artisti nonché di docenti universitari». «Una vetrina importante per raccontare i progetti di Amici del Trivulzio alla nostra città», chiosa il presidente, «così come lo sarà la presenza di Amici e del Trivulzio negli eventi musicali di “MILANO PIANO CITY"». «Sì, ci stiamo muovendo per organizzare uno o forse due concerti in occasione della rassegna, in cui Milano si trasforma in un grande pianoforte, dove protagonisti sono i cittadini: i luoghi più inconsueti di Milano si riempiono di suoni e il Trivulzio credo non possa mancare!».


Una nuova sfida dove la musica entra ancora nel Pio Albergo Trivulzio, com’era successo lo scorso 7 dicembre con la Prima Diffusa, che è occasione per presentare il progetto SI APRA IL SIPARIO. È una delle novità assolute dell’anno: un vero e proprio laboratorio teatrale per gli Ospiti del Trivulzio, che si trasformeranno in attori protagonisti di un loro spettacolo, creato grazie all’insegnamento di attori professionisti, attraverso una serie di stages aperti, se possibile, anche agli anziani del territorio. «Sono convinto che il progetto si potrà concludere con una esibizione pubblica e che sarà momento di grande soddisfazione ed emozione per tutti», dice Zanobio. Le lezioni partiranno nel mese di maggio.


E per concludere questi primi mesi del 2019, l’altra data da cerchiare col pennarello rosso è il 13 giugno. Sarà la serata della CHARITY DINNER 2019: dopo il successo dello scorso anno, COOP LOMBARDIA ha sposato nuovamente l’iniziativa per sostenere i progetti di Amici del Trivulzio.

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È tutto ancora top secret: menù e ospiti ad animare anche l’asta Milano Solidale. Due però sono le certezze: lo chef stellato Davide Oldani e i prodotti a marchio Coop Lombardia. Un evento che coronerà il primo semestre 2019, ricco di grandi eventi e di novità per rendere ancor più speciale Amici del Trivulzio.

19 Febbraio 2019 - Commenti disabilitati su Corri la Milano Marathon con gli Amici del Trivulzio per sostenere gli anziani della nostra città

Corri la Milano Marathon con gli Amici del Trivulzio per sostenere gli anziani della nostra città

Se volete correre a fare del bene agli anziani della nostra città, l’occasione è di quelle imperdibili. Domenica 7 aprile si tiene la Milano Marathon. E chi volesse vincere la gara della solidarietà non deve fare altro che iscriversi alla staffetta a squadre con il pettorale degli Amici del Trivulzio e del Pio Albergo Trivulzio. Obiettivo? Non certo quello di tagliare il traguardo davanti a tutti. Ma quello ben più prezioso di sostenere due progetti a forte impatto sociale ideati dal comitato degli Amici.

  • "Adotta Un Nonno", che offre assistenza domiciliare agli anziani fragili, soli e bisognosi, che non possono accedere a forme di assistenza pubblica e privata.
  • "Digital Trivulzio": un programma di lezioni d'informatica rivolte agli anziani over 65 (aperto a tutti e non solo agli ospiti delle Rsa del Trivulzio) per formarli alla digitalizzazione e creare uno spazio di socializzazione e comunicazione.

Ma torniamo alla maratona solidale: si tratta di una corsa a staffetta a squadre composte da 4 persone, con un percorso - a tratte di circa 10 km ciascuna – per le strade del centro cittadino con partenza da Corso Venezia.

 

Per iscriversi e avere informazioni (anche sui benefit e gadget riservati ai concorrenti)  :

Per chi invece non se la sentisse di correre in strada, ma non volesse perdere l’occasione di vincere la gara della solidarietà è possibile sostenere i progetti di Amici del Trivulzio con una donazione, anche simbolica, attraverso la  piattaforma Rete del Dono a questo link

Gli Amici del Trivulzio saranno anche presenti al Marathon Charity Village ai Giardini Montanelli di Palestro con un proprio stand, dove potrete conoscere meglio le iniziative e i progetti promossi dal comitato.

A conclusione dell'evento si svolgerà un vero e proprio Gala per celebrare i protagonisti della Maratona e della raccolta fondi. Vi aspettiamo.

 

 

16 Giugno 2018 - Commenti disabilitati su Parla chef Oldani: un piacere cucinare per gli Amici del Trivulzio

Parla chef Oldani: un piacere cucinare per gli Amici del Trivulzio

Dal governatore Attilio Fontana alla vice sindaco Anna Scavuzzo, dall'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera al suo omologo a Palazzo Marino, Pierfrancesco Majorino. E ancora i sindaci storici di Milano: Gabriele Albertini, Piero Borghini, Marco Formentini, Paolo Pillitteri. Insomma fra i 240 invitati alla charity dinner a sostegno dei progetti degli Amici del Trivulzio c’era una bella fetta della storia e del presente di Milano.  Gli invitati hanno anche partecipato a un'asta (magistralmente condotta da Lella Costa) in cui sono stati battuti diversi premi, come la maglia autografata del calciatore dell'Inter Mauro Icardi, due bottiglie magnum di Barolo e una visita esclusiva al Teatro alla Scala.

“Se negli anni passati Milano e il Trivulzio si sono forse allontanati l'una dall'altro, noi desideriamo ricreare quel legame” ha detto Marco Zanobio, presidente degli Amici, “Questa sera abbiamo voluto raccontare ai milanesi l'importanza delle nostre iniziative e la validità della nostra missione. Insieme si possono fare tante belle cose e crediamo che, dopo questa sera, Milano saprà continuare in quell'opera di fare bene e fare del bene, per stare vicino ogni giorno ai propri anziani”. “Non ci fermiamo qui”ha aggiunto Claudio Sileo, direttore generale del  Pio Albergo Trivulzio, “Il Trivulzio è entrato nella storia soprattutto perla sua tensione costante alla sperimentazione e all'innovazione”. A proposito di innovazione, fra le attrazioni principali della serata va sicuramente annoverato Davide Oldani lo chef stellato, che ha curato il menu. Lo abbiamo avvicinato, rubandogli qualche minuti fra un piatto e l’altro: "Un'intervista per gli Amici del Trivulzio? Certo per me è un piacere dare una mano a progetti del genere"

Come si scegli un menu per una charity dinner come questa?
Cena solidale o cena normale per me non ci sono grandi differenze. In entrambi i casi ci metto la medesima passione, che è la passione per il mio lavoro. I criteri sono quelli della stagionalità dei prodotti, che in questo caso sono stati forniti da Coop Lombardia che è sponsor della serata. Mi hanno portato i prodotti di stagione che avevo richiesto. Detto questo quando si costruisce un menu occorre tenere ben presente l’armonia. La stessa armonia che bisogna avere nella vita. Più uno è armonico, più riesce a vivere meglio, più riesce a relazionarsi con gli altri. Allo stesso modo: il menu più è armonico, meno è ripetitivo e meglio fa al fisico.

La sua cucina è associata al concetto di eticità. Cosa si intende nel concreto per “cucina etica”?
Significa avere il rispetto delle stagione. La base è questa. Un principio che ho ereditato dalla mia famiglia. In particolare da mia mamma. L’etica riferita al cibo in poche paro le vuol dire, per fare un esempio, usare il pomodoro in questa stagione perché è buono e costa meno. Ogni ingrediente merita rispetto, anche perché in questo modo si rispettano gli ospiti della cena.

Quella degli Amici è una cena dedicata agli anziani. Che rapporto ha lei col passare del tempo?
Io ormai ho quasi 51 anni. Mi madre che è una saggia donna di 87 anni dice: “L’uomo propone, Dio dispone”. Dopo i 50 anni ho incominciato a sentire mancare le energie che avevo prima. E ho iniziato a pensare a quale sarà la mia vita nei prossimi anni. Non sono spaventato, ma ci ragiono. E più ci ragiono, maggiore è il rispetto che ho verso gli anziani e le loro debolezze.

Le Rsa e gli ospedali sono luoghi dove, almeno nell’immaginario collettivo, la buona cucina non viene al primo posto: è per forza così o si può anche mangiar bene in contesti come questo?
Servono due ingredienti. La qualità dei prodotti, e per quello che ho visto mi pare che ci siamo, e poi l’entusiasmo. Stasera ho avuto modo di conoscere la donna chef che gestisce la cucina del Trivulzio e i ragazzi che lavorano con lei. Mi pare abbiano un’adrenalina bestiale. Mi sembrano persone che sanno come vivere bene la giornata, cucinando. E questo entusiasmo naturalmente si trasferisce anche nei piatti che propongono. In un contesto, bisogna dirlo, molto impegnativo non solo per l’età degli ospiti, ma anche per il loro numero.


In foto: Maurizio Carrara (presidente del consiglio di indirizzo del Pio Albergo Trivulzio), Claudio Sileo (direttore generale del Pio Alberto Trivulzio), chef Davide Oldani e Marco Zanobio (presidente degli Amici del Trivulzio)