15 Marzo 2020 - Commenti disabilitati su Da casa, ma sempre accanto al personale del Trivulzio e ai suoi Ospiti

Da casa, ma sempre accanto al personale del Trivulzio e ai suoi Ospiti

Cari Amici,

In questi giorni angosciosi, in molti rimpiangono la “vita di prima”, la “normalità”, la “quotidianità di ogni giorno”. Questa pandemia invece costringe a fermarci. Costringe a fare delle valutazioni sulla nostra vita. Costringe a guardarci negli occhi. Costringe a progettare a un dopo che non sarà come il prima. Costringe a progettare qualcosa di nuovo, qualcosa di migliore. Lo dobbiamo a noi stessi e al senso delle cose che facciamo.

Come comunità, in particolare in Lombardia e a Milano, stiamo toccando con mano la fatica disperata e il senso di impotenza di tanti operatori sanitari e sociali, che - con grande sacrificio - lottano per tutti noi. E, al contempo, stiamo toccando con mano il dolore della perdita dei nostri cari e di tante persone anziane. La cronaca, drammatica, ci spinge a mettere a fuoco il valore fondante nel nostro vivere comune: il prendersi cura gli uni degli altri. In varie forme, e a vario titolo, ma è questa la consapevolezza che in tanti stiamo mettendo a fuoco.

In questo momento, il nostro pensiero e il nostro abbraccio non può che rivolgersi a tutto lo straordinario personale del Pio Albergo Trivulzio, per la dedizione e la professionalità nella cura e nell’assistenza dei suoi Ospiti, nonché proprio a tutti i cari Ospiti, con cui condividiamo ogni giorno tante belle cose. Gli Amici del Trivulzio sono nati e sono cresciuti in questi anni accanto agli uni e per rendere migliore la vita degli altri. Una missione che oggi, seppure a distanza, sentiamo ancora più forte e più urgente. Abbiamo bisogno di uomini e donne di buona volontà che siano disponibili a lavorare per il bene comune, superando l’egoismo e la logica del tornaconto personale. Noi, da volontari e da cittadini attivi, vogliamo essere parte di questa comunità consapevole. E vogliamo esserlo con strumenti sempre più innovativi e impattanti sulla vita degli anziani. Useremo questo tempo che ci tiene lontani dal Trivulzio per migliorare dove possibile la qualità dei nostri progetti sociali e immaginare interventi nuovi e sempre più aderenti alle necessità delle persone anziane, a fianco al nostro progetto per gli spazi verdi dedicati agli Ospiti e alle attività per favorire lo sviluppo del Digital e delle Letture ad Alta Voce. È questo l’impegno che ci prendiamo anche nei confronti di tutti i nostri donatori. Il tempo del #restiamoacasa per noi sarà anche il tempo del #restiamoaccanto.

Nel concludere questo mio messaggio, vi unisco la favola di un piccolo uccellino, il Colibrì, che può insegnarci molto.

Un giorno, nella foresta, scoppiò un grande incendio.
Tutti gli animali, di fronte all'avanzare delle fiamme, scappavano terrorizzati, mentre il fuoco distruggeva ogni cosa.
Leoni, zebre, elefanti, rinoceronti, gazzelle e molti altri animali cercavano rifugio nelle acque del grande fiume ma ormai l'incendio stava arrivando anche lì.
Mentre tutti discutevano animatamente sul da farsi, un piccolissimo colibrì si tuffò nelle acque del fiume. Dopo aver preso nel becco una goccia d'acqua, la lasciò cadere sopra la foresta invasa dal fumo.
Il fuoco non se ne accorse neppure e proseguì la sua corsa sospinto dal vento.
Il colibrì, però, non si perse d'animo e continuò a tuffarsi per raccogliere ogni volta una piccola goccia d'acqua che lasciava cadere sulle fiamme.
La cosa non passò inosservata.
A un certo punto il leone lo chiamò e gli chiese: "Cosa stai facendo?". L'uccellino gli rispose: "Cerco di spegnere l'incendio. Io faccio la mia parte!".
Il leone si mise a ridere: "Tu così piccolo pretendi di fermare le fiamme?". Insieme a tutti gli altri animali incominciò a prenderlo in giro.
L'uccellino incurante delle risate e delle critiche, si gettò nuovamente nel fiume per raccogliere un'altra goccia d'acqua.
A quella vista un elefantino, che fino a quel momento era rimasto al riparo tra le zampe della madre, immerse la sua proboscide nel fiume. Dopo aver aspirato quanta più acqua possibile, la spruzzò su un cespuglio che stava ormai per essere divorato dal fuoco.
Anche un giovane pellicano si riempì il grande becco d'acqua e, preso il volo, la lasciò cadere come una cascata su di un albero minacciato dalle fiamme.
Contagiati da quegli esempi, tutti i cuccioli d'animale si prodigarono insieme per spegnere l'incendio, che ormai aveva raggiunto le rive del fiume.
A quella vista gli adulti smisero di deriderli e, pieni di vergogna, incominciarono ad aiutarli. Quando le ombre della sera calarono sulla savana, l'incendio poté dirsi ormai domato.
Il leone chiamò il piccolo colibrì e gli disse: "Oggi abbiamo imparato che la cosa più importante non è essere grandi e forti, ma pieni di coraggio e di generosità. Oggi tu ci hai insegnato che anche una goccia d'acqua può essere importante e che «insieme si può» spegnere un grande incendio".

L'Italia è un grande Paese, tanti sono i colibrì: "insieme si può" e sono certo che insieme usciremo a testa alta da questa situazione. Facciamo la nostra parte e “andrà tutto bene”, come hanno voluto scrivere gli operatori del Trivulzio nei loro reparti (in foto un'immagine del personale sanitario del Trivulzio).

Grazie a Tutti!

Cordialmente

Marco Zanobio
Presidente Amici del Trivulzio Onlus

 

4 Febbraio 2020 - Commenti disabilitati su Milano Marathon 2020: rinviata

Milano Marathon 2020: rinviata

Aggiornamento del 10 marzo 2020

Gentili Tutti,

l'organizzazione di Milano Marathon ci ha comunicato - con il testo di seguito riportato - la decisione di rinviare la Milano Marathon.

"Cari Runners,
nessuno meglio di voi sa che correre è libertà. E nello sport come nella maratona della vita, libertà è scegliere. Anche di non correre, se questa è la cosa giusta da fare per se e per gli altri. Ecco perché siamo convinti che, in questo momento di grave emergenza per l'Italia e la sua gente, tutti voi condividerete e farete vostra la scelta di responsabilità, pur dolorosa, di rinviare la Generali Milano Marathon prevista per il prossimo 5 aprile.
Non si tratta soltanto di ottemperare - com'è assolutamente giusto e necessario - alle misure di contrasto dell'epidemia di coronavirus previste dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana dell'8 marzo 2020. È anche e soprattutto una questione di rispetto, di affetti e di legami forti tra un evento tanto atteso e l'iconica città che lo accoglie
".

È una decisione responsabile, che condividiamo appieno, segno dell'amore verso la nostra Città e verso la nostra Italia.

In questo momento delicato, questa decisione è un modo per esprimere la nostra gratitudine a tutto il personale sanitario, alle forze armate, alla protezione civile e a quanti stanno contribuendo con la propria opera a salvaguardare il bene del nostro Paese: a tutti va il nostro plauso per il grande sforzo che stanno compiendo con profondo senso del dovere.

Il nostro pensiero va anche a quanti hanno perso un loro caro, così come siamo vicini alle persone colpite dall'epidemia.

Anche per rispetto al lavoro di chi sta facendo uno sforzo encomiabile per la nostra salute, ci associamo all'invito delle Autorità nel prestare la massima attenzione e nel rispettare le indicazioni contenute nei provvedimenti, di volta in volta emanati, volti al contenimento dell'epidemia.

In questo particolare momento, il grande senso civico è il miglior modo per reagire con compostezza e responsabilità alle difficoltà.

Oggi, può sembrare una contraddizione, ma la corsa più bella che possiamo fare è quella di "RESTARE A CASA". Lo facciamo con quello spirito che contraddistingue quanti - come i runner - sanno cosa significhi coraggio e generosità.

Nel concludere questo mio messaggio, vi unisco la favola di un piccolo uccellino, il Colibrì, che può insegnarci molto.

Un giorno, nella foresta, scoppiò un grande incendio.

Tutti gli animali, di fronte all'avanzare delle fiamme, scappavano terrorizzati, mentre il fuoco distruggeva ogni cosa.

Leoni, zebre, elefanti, rinoceronti, gazzelle e molti altri animali cercavano rifugio nelle acque del grande fiume ma ormai l'incendio stava arrivando anche lì. 

Mentre tutti discutevano animatamente sul da farsi, un piccolissimo colibrì si tuffò nelle acque del fiume. Dopo aver preso nel becco una goccia d'acqua, la lasciò cadere sopra la foresta invasa dal fumo.

Il fuoco non se ne accorse neppure e proseguì la sua corsa sospinto dal vento.

Il colibrì, però, non si perse d'animo e continuò a tuffarsi per raccogliere ogni volta una piccola goccia d'acqua che lasciava cadere sulle fiamme.

La cosa non passò inosservata.

A un certo punto il leone lo chiamò e gli chiese: "Cosa stai facendo?". L'uccellino gli rispose: "Cerco di spegnere l'incendio. Io faccio la mia parte!".

Il leone si mise a ridere: "Tu così piccolo pretendi di fermare le fiamme?". Insieme a tutti gli altri animali incominciò a prenderlo in giro.

L'uccellino incurante delle risate e delle critiche, si gettò nuovamente nel fiume per raccogliere un'altra goccia d'acqua.

A quella vista un elefantino, che fino a quel momento era rimasto al riparo tra le zampe della madre, immerse la sua proboscide nel fiume. Dopo aver aspirato quanta più acqua possibile, la spruzzò su un cespuglio che stava ormai per essere divorato dal fuoco.

Anche un giovane pellicano si riempì il grande becco d'acqua e, preso il volo, la lasciò cadere come una cascata su di un albero minacciato dalle fiamme.

Contagiati da quegli esempi, tutti i cuccioli d'animale si prodigarono insieme per spegnere l'incendio, che ormai aveva raggiunto le rive del fiume. 

A quella vista gli adulti smisero di deriderli e, pieni di vergogna, incominciarono ad aiutarli. Quando le ombre della sera calarono sulla savana, l'incendio poté dirsi ormai domato.

Il leone chiamò il piccolo colibrì e gli disse: "Oggi abbiamo imparato che la cosa più importante non è essere grandi e forti, ma pieni di coraggio e di generosità. Oggi tu ci hai insegnato che anche una goccia d'acqua può essere importante e che «insieme si può» spegnere un grande incendio".

L'Italia è un grande Paese, tanti sono i colibrì: "insieme si può" e sono certo che insieme usciremo a testa alta da questa situazione. Facciamo la nostra parte!

Cordialmente

Marco Zanobio

Presidente Amici del Trivulzio Onlus

 


 

Anche quest’anno AMICI DEL TRIVULZIO partecipa alla Milano Marathon, in programma domenica 5 aprile 2020.

IL NOSTRO PROGETTO

Aiutaci a sostenere il progetto "Il Cortile dell’esperienza – spazi verdi per l’Alzheimer”, rivolto alla realizzazione di un Giardino Alzheimer, luogo di armonia e serenità, dedicato agli Ospiti del Pio Albergo Trivulzio e ai loro familiari.

Ci proponiamo di raccogliere almeno 5.000 euro per poter mettere a dimora le prime piante. Per fare questo cerchiamo almeno 70 runner per correre insieme la staffetta a squadre o per cimentarsi sull’intero percorso di 42,195 km.

Il nostro sarà un giardino speciale con percorsi studiati per riscoprire sensazioni e percezioni dimenticate, pensato per supportare programmi terapeutici, volti a richiamare il valore e l’inviolabilità di ogni persona, nonché la dignità del malato e di chi se ne prende cura: il passeggiare in un giardino, il coltivare un orto, la cura delle piante sono occupazioni che attivano il sistema sensoriale, facilitano il recupero di ricordi e promuovono un senso di competenza e realizzazione.

CONTRIBUISCI ANCHE TU ALLA REALIZZAZIONE DI QUESTO PROGETTO!

Per partecipare in staffetta (squadra formata da 4 runner) la donazione minima è di 50 euro a persona (200 euro a staffetta). Con l’iscrizione riceverai in regalo, oltre al Marathon Kit, il nostro RUNNER KIT con maglietta tecnica personalizzata, da indossare in occasione della Milano Marathon, il pettorale di gara con il nome della tua squadra e alcuni prodotti per veri sportivi; potrai infine festeggiare insieme a noi al punto di incontro a fine gara.

Se vuoi partecipare come maratoneta, la donazione minima è di 75 euro.

Se sei un runner in cerca di squadra, ti aiutiamo noi a creare la staffetta.

PER ISCRIVERTI

STEP 1- Effettua la preiscrizione entro il 10 marzo inviando i tuoi dati e quelli dei tuoi compagni (nome, cognome, data di nascita, e-mail, telefono, copia documento identità valido, certificato medico, taglia maglietta) a info@amicideltrivulzio.it

STEP 2 - Completa l’iscrizione attivando una colletta solidale: dai il via alla tua raccolta invitando i tuoi amici a partecipare alla sfida con una piccola donazione, per sostenere il progetto e aiutarti a correre la staffetta (più amici coinvolgi e più bello sarà il Giardino Alzheimer).

COME ATTIVARE LA TUA COLLETTA SOLIDALE

Una corsa doppiamente solidale, per chi corre e per chi raccoglie di più: metteremo in palio dei PREMI per le staffette che raccoglieranno di più e per quelle che risulteranno aver completato il percorso nel minor tempo.

Inoltre, alle staffette che raccoglieranno almeno 500 euro verrà dedicato loro un albero all’interno del giardino.

Noi contiamo su di te. Corri con noi, perché

CORRERE FA BENE DUE VOLTE: a te e agli altri

Per maggiori informazioni: info@amicideltrivulzio.it, Tel. 02 4029.664 - 3404661880

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TI INTERESSA PARTECIPARE CON LA TUA AZIENDA?

La Relay Milano Marathon è un'ottima occasione per fare team building, coinvolgendo in modo attivo i propri dipendenti in un progetto che unisca sport e solidarietà. È un modo per ampliare il proprio programma di CSR.

Diventa nostro partner in modo che la tua azienda partecipi in prima linea alla sfida solidale! È sufficiente seguire le indicazioni sopra riportate: se invece vorrai donare almeno 500 euro, nel Giardino Alzheimer una pianta porterà il nome della tua azienda e i tuoi runner parteciperanno alla staffetta con la maglietta personalizzata con il logo dell’azienda.

È un piccolo investimento per un grande progetto!

Contattaci per ogni dettaglio: info@amicideltrivulzio.it, Tel. 02 4029.664 - 3404661880

3 Dicembre 2019 - Commenti disabilitati su La Tosca di Puccini? Vieni a vederla al Pio Albergo (con gli Amici del Trivulzio)

La Tosca di Puccini? Vieni a vederla al Pio Albergo (con gli Amici del Trivulzio)

L’appuntamento è fissato per sabato 7 dicembre alle ore 17 all’auditorium Gianluigi Porta del Pio Albergo Trivulzio, in via Trivulzio 15 a Milano. Dopo il successo dello scorso anno, infatti, la Baggina ospiterà la prima della Scala, nell’ambito del progetto “La Prima diffusa” promosso dal Comune di Milano. L’opera inaugurale della stagione del teatro meneghino sarà la Tosca di Giacomo Puccini, giunta al suo 119° compleanno. Diretta da Riccardo Chailly con la regia di Davide Livermore (che ha già firmato con successo “Attila” per l’inaugurazione 2018/2019) sarà trasmessa in diretta mondiale da Rai, grazie alla nona edizione di “Prima diffusa”. La città verrà infatti animata da oltre 50 iniziative tra proiezioni, concerti, performance, reading, incontri e conferenze dedicati all’opera, che coinvolgeranno più di 40 luoghi della cultura milanese e spazi cittadini simbolici presenti in tutti i 9 Municipi, fra cui appunto il Pio Albergo Trivulzio, che sarà una delle sedi del municipio 7.

“Siamo giunti alla nona edizione di Prima diffusa, e ogni anno scopriamo sempre più quanto questa manifestazione sia attesa dalla città:”, ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno, che recentemente in occasione di Book City è stato ospite del Pio Albergo e del comitato degli Amici del Trivulzio, “la condivisione di un appuntamento così importante e sentito, qual è la Prima della Scala, unita a un programma di approfondimento e partecipazione diffuso in tutta Milano, assicura a questo evento una condivisione amplissima che va al di là dell'ascolto in diretta dell'opera”.

Per accompagnare gli spettatori nell’interpretazione del capolavoro pucciniano che interverranno all’Auditorium Porta (ingresso gratuito, un centinaio i posti a disposizione fino ad esaurimento) dalle 17,20 sarà con noi la professoressa Elena Barbalich, docente di Regia all’Accademia delle Belle Arti di Venezia e lei stessa regista teatrale.

L’inizio dell’opera è previsto per le ore 18, mentre la rappresentazione durerà circa tre ore incluso l’intervallo. Al termine della Prima vi sarà un “dopo teatro solidale”, che sarà anche l'occasione per presentare al pubblico le attività degli Amici del Trivulzio. Il Questo il menu: risotto alla milanese con riso proveniente dalle terre del Trivulzio, raspadura lodigiana anch’essa trivulziana (offerta dal caseificio Dedé) vino bianco e vino rosso (offerto da un benefattore anonimo) nonché panettone milanese (offerto da Coop Lombardia).

E-mail: Info@amicideltrivulzio.it
Tel: 02/4029664

 

 

16 Novembre 2019 - Commenti disabilitati su Letture ad Alta Voce: Bolognini e Del Corno “cantano” Milano per gli anziani del Trivulzio

Letture ad Alta Voce: Bolognini e Del Corno “cantano” Milano per gli anziani del Trivulzio

“Sì, me lo ricordo: passavano per i tetti come i gatti, l’Isola era un quartiere di malviventi”. La scintilla è scoppiata quando le due lettrici, Ivana e Stefania (nella foto qui sotto, Ivana con la sciarpa), leggendo Per Milano di Alda Merini hanno evocato il Robin Hood dell’Isola, al secolo il bandito Ezio Barbieri esponente di punta della ligera, la mala milanese, nato e cresciuto in via Borsieri.  Molti dei circa 50 anziani ospiti del Pio Albergo Trivulzio che giovedì 14 novembre hanno partecipato alle Letture ad alta voce nell’ambito di Book City Milano, avevano quel ricordo ancora nitido nella memoria.

La città di Milano è stata al centro delle letture di un pomeriggio molto particolare. Insieme ai “tradizionali” lettori volontari del Patto di Milano per la lettura all’iniziativa promossa dagli Amici del Trivulzio in collaborazione col Pio Albergo e l’Area Biblioteche del Comune a intrattenere i nonni della Baggina si sono uniti gli assessori Stefano Bolognini e Filippo Del Corno. Il primo responsabile della Politiche sociali, abitative e disabilità in Regione Lombardia, il secondo della Cultura a palazzo Marino.

Bolognini ha scelto il celebre passaggio manzoniano del cielo di Lombardia nei Promessi Sposi: “Quel Cielo di Lombardia, così bello quand’è bello, così splendido, così in pace”. Del Corno ha invece optato per un passaggio del Velocifero di Luigi Santucci. In coda alla “performance” entrami gli amministratori hanno espresso apprezzamento e sostegno per il progetto e si sono intrattenuti con gli anziani e i alcuni ragazzi dei Martinitt e Stelline che hanno preso parte al pomeriggio. Presenza sottolineata dal presidente degli Amici del Trivulzio Marco Zanobio (“Tenere viva la relazione fra i giovani e gli anziani è una ricchezza per entrambi”). La chiusura è toccata al direttore generale del Trivulzio Giuseppe Calicchio che proprio giovedì ha festeggiato il suo 48esimo compleanno: “Questa iniziativa dimostra ancora una volta come cultura e politiche sociali possano ben dialogare per rendere la nostra comunità, quella del Trivulzio, sempre più rispondente ai bisogni delle persone fragili che la abitano. È questa la strada che abbiamo intrapreso dal mio insediamento e che continueremo a perseguire, un approccio che potremmo definire cultura della carezza”.

Nella foto di apertura da sx: Giuseppe Calicchio, Marco Zanobio, Filippo Del Corno e Stefano Bolognini

15 Novembre 2019 - Commenti disabilitati su Milano Music Week, il coro degli Amici della Nave approda al Trivulzio

Milano Music Week, il coro degli Amici della Nave approda al Trivulzio

“La cosa che forse non tutti si aspettano è che saremo noi a ringraziare loro”. A parlare è Paolo Foschini direttore del Coro degli Amici della Nave. Il “noi” sono i suoi coristi, una trentina in tutto, di cui due terzi volontari e un terzo ex detenuti. Quella in programma il 24 novembre 2019 alle ore 15, presso il Pio Albergo Trivulzio in via Trivulzio 15 a Milano “sarà la nostra terza uscita pubblica dopo quella del festival dei diritti umani a maggio e quella nell’ambito della manifestazione I frutti del Carcere che si è tenuta  dell’abbazia di Mirasole di Opera ad ottobre”.  “Loro” invece sono gli ospiti del Pio Albergo che su iniziativa del comitato degli Amici del Trivulzio nell'ambito delle iniziative di Milano Music Week hanno organizzato l’esibizione Note in Libertà che vedrà protagonisti appunto il coro diretto da Foschini.

La Nave è un reparto della Casa circondariale di San Vittore, dedicato alla cura dei detenuti-pazienti con problemi di dipendenza, cui viene proposto di seguire con costanza un percorso terapeutico multidisciplinare, attraverso attività, studiate e coordinate grazie a professionisti, affiancati da numerosi volontari. Fra le attività proposte c’è quella del Coro della Nave interno al carcere milanese di san Vittore a cui partecipano oltre una quarantina di detenuti e 15 volontari.

Il Coro degli Amici della Nave nato all’inizio di quest’anno, una sorta di gemello del Coro interno, prende il la proprio nell’ambito di questo progetto, grazie all'associazione Amici della Nave, che ha portato a trovare nella musica una via di integrazione, coinvolgimento e divertimento: si definiscono tecnicamente “ex-detenuti e volontari ma più semplicemente persone e basta, uomini e donne di tutte le provenienze che si uniscono nella bellezza del cantare e suonare insieme”, sottolinea Foschini.

“Esibirsi di fronte a un pubblico in qualche modo fragile, come può essere quello degli anziani di una casa di riposo gratifica moltissimo gli ex detenuti”, è sempre Foschini che parla, “perché dà loro la percezione di essere utili agli altri, credetemi: per loro è un piacere immenso”.  Appuntamento allora a domenica 24 novembre alle ore 15 nella sede di quella che i vecchi milanesi ancora chiamano la Baggina (via Trivulzio 15).

31 Ottobre 2019 - Commenti disabilitati su Le letture degli Amici del Trivulzio a Bookcity Milano

Le letture degli Amici del Trivulzio a Bookcity Milano

Ci saranno anche il Trivulzio e il museo dei Martinitt e delle Stelline fra i luoghi dell’ottava edizione di Bookcity Milano. Dal 13 al 17 novembre il capoluogo lombardo sarà "invaso" da oltre 3mila autori impegnati in più di 1.500 eventi gratuiti e saranno coinvolte 1.400 classi di studenti e 400 volontari. Se il Castello Sforzesco rimane il centro gravitazionale dell’evento, saranno decine e decine gli appuntamenti organizzati e realizzati nei quartieri lontani dal centro, grazie alla progettualità di chi opera in quei territori. A fianco dei distretti particolarmente vivaci (Corvetto-Chiaravalle, NoLo e GiaLo), emergeranno altri luoghi importanti per la vita sociale e culturale della città: Mare Culturale Urbano, l'ex Ospedale Psichiatrico PaoloPini/Olinda e, ça va sans dire, il Pio Albergo Trivulzio che è stato individuato anche come una delle sedi del programma Book city per il sociale.

Fra gli appuntamenti in agenda al Trivulzio i giorni 14, 16 e 17 novembre (con un’anteprima mercoledì 13 novembre, qui il programma) ci sarà, giovedì 14 presso l’auditorium di via Tolomeo Trivulzio 15, un momento dedicato ai lettori volontari del patto di Milano per la lettura, curato dagli Amici del Trivulzio e dall’Area Biblioteche del comune di Milano, a cui prenderanno parte anche l'assessore alla Cultura del Comune meneghino, Filippo Del Corno e Stefano Bolognini, assessore alle Politiche sociali, abitative e alla disabilità della regione Lombardia. Alcuni lettori volontari leggeranno brani e poesie all’interno dei reparti dell’Istituto, in un percorso itinerante, volto a sottolineare l’importanza della lettura come strumento per migliorare l’attenzione di chi ascolta e favorire il confronto con le persone anziane. All’evento sono invitati i cittadini milanesi, che vorranno assistere alla “lettura ad alta voce” ed alla presentazione del progetto.

Mercoledì 13 novembre dalle ore 15 alle ore 17, negli spazi della biblioteca del Pio Albergo Trivulzio, verrà invece presentata l’iniziativa dal titolo: “Libri da toccare e libri da leggere”, per illustrare il progetto di book crossing promosso dal Comune di Milano con gli Spazi WeMI, grazie a Spazio WeMi Trivulzio con Pio Albergo Trivulzio, Amici del Trivulzio ed Eureka! Cooperativa Sociale

Il museo dei Martinitt e delle Stelline sarà infine uno dei poli tematici su attualità e politica (qui il programma dei giorni 15, 16 e 17)

17 Ottobre 2019 - Commenti disabilitati su Sagra di Baggio: gli Amici in piazza col Trivulzio

Sagra di Baggio: gli Amici in piazza col Trivulzio

Anche quest’anno gli Amici del Trivulzio parteciperanno insieme al Pio Albergo alla sagra di Baggio.  L'appuntamento (giunto alla 391esima edizione) è fissato per domenica, 20 ottobre 2019, dalle 9.00 alle 16.30.

Al gazebo, in piazza Stovani nel cuore di Baggio a Milano, medici, infermieri e dietisti del PAT  saranno a disposizione della cittadinanza che vorrà sottoporsi alla prova spirometrica, alla prova glicemica, al test della massa grassa e alla valutazione del monossido di carbonio. Con loro ci saranno anche gli Amici che illustreranno gli interventi a favore degli anziani ospiti del PAT e degli anziani del territorio. In particolare sarà l'occasione per raccontare il progetto del Cortile dell'Esperienza e per presentare la programmazione delle iniziative dell'ultima parte dell'anno. 

Per il Trivulzio ci sarà invece l'opportunità per promuovere i servizi dell’azienda ed in particolare il nuovo servizio di Day-Hospital Riabilitativo ed il Servizio della presa in carico del paziente cronico.

“Il punto di forza del nostro Day Hospital – spiega il direttore generale del Pat Giuseppe Calicchio - è l’Equipe Multidisciplinare: medici specialisti, infermieri, terapisti della riabilitazione, eventualmente coadiuvati da altre figure professionali, definiscono il percorso di presa in carico e i piani di intervento personalizzati”.

Per quanto riguarda la presa in carico del paziente cronico  (PIC)”, -il Pio Albergo Trivulzio offre servizi PIC sia come gestore che come erogatore, cioè come gestore prende in carico il paziente cronico e fragile con pluripatologie (con particolare riferimento a diabete, ipertensione arteriosa, cardiopatia ischemica, aritmie, patologie neurologiche, tra cui le demenze, Morbo di Parkinson, patologie endocrinologiche, osteoporosi, gastroenterologiche e geriatriche), curandolo e programmandogli tutti i servizi sanitari e socio sanitari necessari alle patologie di cui soffre, avvalendosi anche di 25 specialità mediche all’interno del proprio Poliambulatorio per ottimizzare l’organizzazione del percorso di cura e terapia rivolta al paziente.

“Il Trivulzio  - conclude il direttore generale - è in grado di offrire con il Day Hospital, la PIC , l’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), la RSA Aperta e altri servizi semiresidenziali (come il Centro Diurno Continuo), assistenza socio sanitaria aperta a tutta la cittadinanza garantendo prestazioni efficaci, in un sistema efficiente”.

 

 

 

 

 

 

 

2 Ottobre 2019 - Commenti disabilitati su Il nuovo spazio verde per i malati di Alzheimer del Trivulzio? Vivo come un cortile, bello come un giardino

Il nuovo spazio verde per i malati di Alzheimer del Trivulzio? Vivo come un cortile, bello come un giardino

Un cortile di nome e un giardino di fatto. È stata la relazione del presidente del comitato degli Amici del Trivulzio Marco Zanobio, in occasione di un convegno tenutosi lo scorso venerdì nell’Auditorium del Trivulzio, nell’ambito della Milano Green Week 2019, a rivelare qualche dettaglio in più sul progetto del Cortile dell’Esperienza annunciato lo scorso giugno dal Pio Albergo Trivulzio e dagli Amici del Trivulzio. Al Convegno – Spazi verdi per l’Alzheimer – l’assessore comunale Gabriele Rabaiotti, l’assessore regionale Stefano Bolognini e gli assessori del Municipio 7, Ernestina Ghilardi e Tiziana Vecchio hanno espresso apprezzamento al progetto diretto ad un coinvolgimento della città nelle iniziative a favore delle persone anziane, affette da demenza senile. Un’iniziativa importante che “unisce in modo innovativo cura e assistenza ai malati di Alzheimer ospitati nel PAT, con l’ampliamento degli spazi verdi all’interno del Pio Albergo, in scia a quanto già sta avvenendo nella struttura Frisia di Merate e nella RSA di Principessa Jolanda” ha sottolineato il direttore generale  Giuseppe Calicchio.

Il Cortile sarà il fiore all’occhiello della nuova struttura, che all’interno del PAT accoglierà in un unico reparto le persone affette da Alzheimer. “Il cortile rimanda a una dimensione comunitaria e di relazione fra le persone”, esordisce Zanobio, “penso per esempio alle vecchie corti delle case milanesi che nei pomeriggi ospitavano i giochi dei bambini e dei ragazzi, ma anche le chiacchiere delle persone più anziane; ai cortili dei condomini, dove tutti noi siamo cresciuti, luoghi che davano un senso di protezione e riservatezza, ma anche uno spirito di libertà, dove muovere i primi passi, dove sono sbocciati i primi amori, dove i litigi si risolvevano giocando tutti insieme: una sorta di “social” ante litteram, dove però la fisicità del rapporto era elemento fondamentale. Del resto, tutti gli spettacoli teatrali di un gruppo come I Legnanesi, così amato in città, hanno come scenografia proprio il cortile. Il cortile in questo senso è anche il luogo delle prime esperienze”. Il giardino invece? “Si connota diversamente”, ragiona Zanobio, “è forse qualcosa di più distante, qualcosa sicuramente di bello, qualcosa da guardare, ma in fondo da preservare senza venirci in contatto. Nel cortile invece ti immergi. Il cortile è da vivere, più che da ammirare”. Da qui la scelta del nome Il Cortile dell’Esperienza e della filosofia che sta alla base del progetto cui gli Amici del Trivulzio destineranno buona parte della prossima raccolta del 5 per mille.

Al Cortile, che sarà uno spazio verde, potranno accedere i malati di Alzheimer e i loro familiari. Sarà un luogo aperto, ma riservato e protetto in cui saranno attivati percorsi di ortoterapia e sensoriali, ma dove sarà anche possibile semplicemente passeggiare in tutta sicurezza, in modo che i profumi e i colori vivaci dei fiori e della vegetazione possano stimolare l’olfatto e la vista dei pazienti. “In più”, conclude Zanobio, “verranno attivati anche pannelli sensoriali che possano riprodurre percezioni tattili legate sempre all’ambiente. L’obiettivo è di offrire un contesto all’aria aperta dove gli anziani che soffrono di patologie legate alla sfera cognitiva e passano gran parte del loro tempo al chiuso possano recuperare alla memoria emozioni e sensazioni che sembravano dimenticate. Una terapia che, come è dimostrato da numerosi studi scientifici, migliora la qualità della vita dei malati di Alzheimer e quindi dei loro familiari e caregiver”.

9 Settembre 2019 - Commenti disabilitati su Il Trivulzio alla Green Week 2019: la svolta verde per la cura dell’Alzheimer

Il Trivulzio alla Green Week 2019: la svolta verde per la cura dell’Alzheimer

Non solo sostenibilità economica e sociale. La rivoluzione verde sta contagiando anche il mondo della cura e dell’assistenza. Come testimoniano le esperienze che su questo fronte sta sperimentando il Pio Albergo Trivulzio. Qualche esempio? Il Giardino dei ricordi di Merate o il progetto di orticoltura nella Rsa Principessa Jolanda. O ancora, il progetto del Cortile dell’esperienza, lo spazio verde dedicato agli anziani affetti da Alzheimer e ai loro familiari, con percorsi studiati per riscoprire sensazioni e percezioni dimenticate, che aprirà i battenti nel 2021 nella sede centrale di via Trivulzio a Milano.

Progettazioni innovative, tanto da essere inserite nella programmazione della Milano Green Week 2019 che si svolgerà, fra l’altro, nel corso del mese mondiale dell’Alzheimer: il 27 settembre a partire dalle ore 14 presso l’auditorium Gianluigi Porta del Pio Albergo (via Trivulzio 15) in collaborazione con il comitato degli Amici del Trivulzio si terrà infatti del convegno “Spazi verdi per l’Alzheimer”. Fra i relatori dell’appuntamento oltre al presidente degli Amici del Trivulzio Marco Zanobio, interverrà anche la responsabile del servizio di fisioterapia del Pat, Michela Bentivegna. “Sono sempre di più gli studi scientifici che dimostrano come il contatto con la natura aumenti il benessere psico-fisico delle persone affette da demenza”, esordisce Bentivegna. “In particolare”, continua la terapista occupazionale, “abbiamo evidenze della diminuzione di disturbi tipici dell’Alzheimer come il wandering, il vagabondare senza meta nei corridoi dei reparti, la depressione o l’apatia; per dirla con una frase: gli spazi verdi aiutano a riconquistare la voglia di vivere e di fare”.

In che modo esattamente? “Un elemento fondamentale sono gli stimoli visivi e olfattivi: fiori dalle fragranze particolari, una vegetazione dai colori vivi sono uno dei fattori decisivi per stimolare manualità e creatività”. Ed è proprio in questa ottica, come sarà evidenziato nel corso del convegno, che al Pio Albergo, con il supporto anche della raccolta fondi degli Amici del Trivulzio, che sarà implementato il Cortile dell’esperienza. Continua Bentivegna: “Non tutte le piante sono quindi adatte a questo genere di ambiente. Detto del colore e del profumo (le primule per esempio sono assolutamente consigliabili), vanno scartate tutte le piante con aculei oppure quelle con elementi di tossicità come gli oleandri, potrebbe infatti capitare che un anziano ingerisca le foglie ed occorre essere assolutamente certi che l’ambiente sia protetto e non abbia conseguenze sulla salute”.

Non solo: vanno anche costruiti percorsi ad hoc in cui la persona possa muoversi in assoluta sicurezza, gestendo manifestazioni di wandering o disorientamento, dotando gli spazi di panchine per favorire il riposo, ma anche il dialogo degli anziani coi loro familiari e fra gli anziani stessi; “è così:”, conclude Bentivegna, “i giardini, le piante e gli orti, riattivando le risorse psicofisiche degli anziani riaccendo anche il piacere di dialogare con gli altri. In questo senso costituiscono una grande risorsa non solo per il benessere degli anziani, ma anche per noi operatori socio-sanitari con ricadute diretta sulla qualità della vita dei pazienti, dei loro familiari e dei caregiver ”. Per chi volesse approfondire il tema e avere maggiori dettagli sulle innovazioni green del Trivulzio l’appuntamento, come detto, è per il 27 settembre.

24 Luglio 2019 - Commenti disabilitati su Piera: «Gli Amici del Trivulzio mi regalano tante emozioni»

Piera: «Gli Amici del Trivulzio mi regalano tante emozioni»

Un sorriso sottile e uno sguardo birichino. Piera Locatelli, milanese ha 77 anni ed è una degli anziani ospitati nella Rsa del Pio Albergo Trivulzio. In questi ultimi mesi è entrata in contatto con alcune delle iniziative degli Amici del Trivulzio, due in particolare: le “Letture ad alta voce” del mercoledì mattina e il corso di alfabetizzazione informatica battezzato “Digital Trivulzio”. Due impegni che non solo le riempiono la giornata, «ma che mi consentono di imparare tante cose, che mi serviranno in futuro». Nubile («zitella», precisa lei sorridendo), milanese, una vita da impiegata come operatrice contabile, Piera da agosto vive in una nel reparto Pio XI del Trivulzio (in precedenza era stata ospitata in un altro reparto del Pat, il Barnovano). Condivide la camera «con una signora cieca e un’altra signora che non parla, ma guarda sempre la televisione: è appassionatissima di canale 5. Non parla, ma capisce tutti e si fa delle grandi risate vedendo i suoi programmi preferiti. Stiamo bene insieme, in stanza non ci sono problema, anche se qualche volta il volume è un po' troppo alto».

Piera Locatelli con la segretaria degli Amici del Trivulzio Elena Capri

Anche nel raccontarsi Piera dà l’idea di essere una donna pacata, attenta e anche molto curiosa (la sua prima passione sono i casi giudiziaria: la sua rivista di riferimento è infatti “Giallo”, il settimanale su storie, delitti e misteri). Ed è proprio la curiosità di confrontarsi con le nuove tecnologie che l’ha portata ad iscriversi al corso digitale degli Amici. «Volevo imparare ad usare il computer. Il corso base che ho frequentato questa primavera è stato molto utile, mi hanno perfino consegnato un attestato dicendomi che sono stata brava. Per me è stata una grande soddisfazione».

«Una delle cose che più mi ha divertita», continua Piera, «sono stati alcuni test, indovinelli o cruciverba digitale che facevamo al computer. Nella maggior parte dei casi riuscivo a concluderli positivamente e anche in un buon tempo. Quando andava tutto bene, uscivo davvero emozionata». «Poi», conclude parlando sempre del laboratorio digitale «è stato bello che ci fossero anche i ragazzi delle superiori che, all’interno di un programma di alternanza scuola-lavoro, ci davano una mano quando avevamo qualche dubbio.  Se mi iscriverò alla prossima edizione di Digital Trivulzio? Non c’è nemmeno da domandarlo, certo che sì».

Piera Locatelli ritira l'attestato di partecipazione al corso digital dalla mani del direttore generale del Pat Giuseppe Calicchio

Lo scorso 13 giugno Piera ha partecipato anche alla charity dinner in favore degli Amici del Trivulzio. «Un’altra grande emozione che mi ha dato questa associazione, ho apprezzato la cucina di Davide Oldani; a un certo punto mi hanno anche dato il microfono e ho potuto portare la mia testimonianza davanti a una ampia platea, fra cui c’erano anche persone importanti».

Piera Locatelli interviene in occasione della charity dinner 2019 dello scorso giugno