All Posts in News

17 Ottobre 2019 - Commenti disabilitati su Sagra di Baggio: gli Amici in piazza col Trivulzio

Sagra di Baggio: gli Amici in piazza col Trivulzio

Anche quest’anno gli Amici del Trivulzio parteciperanno insieme al Pio Albergo alla sagra di Baggio.  L'appuntamento (giunto alla 391esima edizione) è fissato per domenica, 20 ottobre 2019, dalle 9.00 alle 16.30.

Al gazebo, in piazza Stovani nel cuore di Baggio a Milano, medici, infermieri e dietisti del PAT  saranno a disposizione della cittadinanza che vorrà sottoporsi alla prova spirometrica, alla prova glicemica, al test della massa grassa e alla valutazione del monossido di carbonio. Con loro ci saranno anche gli Amici che illustreranno gli interventi a favore degli anziani ospiti del PAT e degli anziani del territorio. In particolare sarà l'occasione per raccontare il progetto del Cortile dell'Esperienza e per presentare la programmazione delle iniziative dell'ultima parte dell'anno. 

Per il Trivulzio ci sarà invece l'opportunità per promuovere i servizi dell’azienda ed in particolare il nuovo servizio di Day-Hospital Riabilitativo ed il Servizio della presa in carico del paziente cronico.

“Il punto di forza del nostro Day Hospital – spiega il direttore generale del Pat Giuseppe Calicchio - è l’Equipe Multidisciplinare: medici specialisti, infermieri, terapisti della riabilitazione, eventualmente coadiuvati da altre figure professionali, definiscono il percorso di presa in carico e i piani di intervento personalizzati”.

Per quanto riguarda la presa in carico del paziente cronico  (PIC)”, -il Pio Albergo Trivulzio offre servizi PIC sia come gestore che come erogatore, cioè come gestore prende in carico il paziente cronico e fragile con pluripatologie (con particolare riferimento a diabete, ipertensione arteriosa, cardiopatia ischemica, aritmie, patologie neurologiche, tra cui le demenze, Morbo di Parkinson, patologie endocrinologiche, osteoporosi, gastroenterologiche e geriatriche), curandolo e programmandogli tutti i servizi sanitari e socio sanitari necessari alle patologie di cui soffre, avvalendosi anche di 25 specialità mediche all’interno del proprio Poliambulatorio per ottimizzare l’organizzazione del percorso di cura e terapia rivolta al paziente.

“Il Trivulzio  - conclude il direttore generale - è in grado di offrire con il Day Hospital, la PIC , l’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), la RSA Aperta e altri servizi semiresidenziali (come il Centro Diurno Continuo), assistenza socio sanitaria aperta a tutta la cittadinanza garantendo prestazioni efficaci, in un sistema efficiente”.

 

 

 

 

 

 

 

2 Ottobre 2019 - Commenti disabilitati su Il nuovo spazio verde per i malati di Alzheimer del Trivulzio? Vivo come un cortile, bello come un giardino

Il nuovo spazio verde per i malati di Alzheimer del Trivulzio? Vivo come un cortile, bello come un giardino

Un cortile di nome e un giardino di fatto. È stata la relazione del presidente del comitato degli Amici del Trivulzio Marco Zanobio, in occasione di un convegno tenutosi lo scorso venerdì nell’Auditorium del Trivulzio, nell’ambito della Milano Green Week 2019, a rivelare qualche dettaglio in più sul progetto del Cortile dell’Esperienza annunciato lo scorso giugno dal Pio Albergo Trivulzio e dagli Amici del Trivulzio. Al Convegno – Spazi verdi per l’Alzheimer – l’assessore comunale Gabriele Rabaiotti, l’assessore regionale Stefano Bolognini e gli assessori del Municipio 7, Ernestina Ghilardi e Tiziana Vecchio hanno espresso apprezzamento al progetto diretto ad un coinvolgimento della città nelle iniziative a favore delle persone anziane, affette da demenza senile. Un’iniziativa importante che “unisce in modo innovativo cura e assistenza ai malati di Alzheimer ospitati nel PAT, con l’ampliamento degli spazi verdi all’interno del Pio Albergo, in scia a quanto già sta avvenendo nella struttura Frisia di Merate e nella RSA di Principessa Jolanda” ha sottolineato il direttore generale  Giuseppe Calicchio.

Il Cortile sarà il fiore all’occhiello della nuova struttura, che all’interno del PAT accoglierà in un unico reparto le persone affette da Alzheimer. “Il cortile rimanda a una dimensione comunitaria e di relazione fra le persone”, esordisce Zanobio, “penso per esempio alle vecchie corti delle case milanesi che nei pomeriggi ospitavano i giochi dei bambini e dei ragazzi, ma anche le chiacchiere delle persone più anziane; ai cortili dei condomini, dove tutti noi siamo cresciuti, luoghi che davano un senso di protezione e riservatezza, ma anche uno spirito di libertà, dove muovere i primi passi, dove sono sbocciati i primi amori, dove i litigi si risolvevano giocando tutti insieme: una sorta di “social” ante litteram, dove però la fisicità del rapporto era elemento fondamentale. Del resto, tutti gli spettacoli teatrali di un gruppo come I Legnanesi, così amato in città, hanno come scenografia proprio il cortile. Il cortile in questo senso è anche il luogo delle prime esperienze”. Il giardino invece? “Si connota diversamente”, ragiona Zanobio, “è forse qualcosa di più distante, qualcosa sicuramente di bello, qualcosa da guardare, ma in fondo da preservare senza venirci in contatto. Nel cortile invece ti immergi. Il cortile è da vivere, più che da ammirare”. Da qui la scelta del nome Il Cortile dell’Esperienza e della filosofia che sta alla base del progetto cui gli Amici del Trivulzio destineranno buona parte della prossima raccolta del 5 per mille.

Al Cortile, che sarà uno spazio verde, potranno accedere i malati di Alzheimer e i loro familiari. Sarà un luogo aperto, ma riservato e protetto in cui saranno attivati percorsi di ortoterapia e sensoriali, ma dove sarà anche possibile semplicemente passeggiare in tutta sicurezza, in modo che i profumi e i colori vivaci dei fiori e della vegetazione possano stimolare l’olfatto e la vista dei pazienti. “In più”, conclude Zanobio, “verranno attivati anche pannelli sensoriali che possano riprodurre percezioni tattili legate sempre all’ambiente. L’obiettivo è di offrire un contesto all’aria aperta dove gli anziani che soffrono di patologie legate alla sfera cognitiva e passano gran parte del loro tempo al chiuso possano recuperare alla memoria emozioni e sensazioni che sembravano dimenticate. Una terapia che, come è dimostrato da numerosi studi scientifici, migliora la qualità della vita dei malati di Alzheimer e quindi dei loro familiari e caregiver”.

9 Settembre 2019 - Commenti disabilitati su Il Trivulzio alla Green Week 2019: la svolta verde per la cura dell’Alzheimer

Il Trivulzio alla Green Week 2019: la svolta verde per la cura dell’Alzheimer

Non solo sostenibilità economica e sociale. La rivoluzione verde sta contagiando anche il mondo della cura e dell’assistenza. Come testimoniano le esperienze che su questo fronte sta sperimentando il Pio Albergo Trivulzio. Qualche esempio? Il Giardino dei ricordi di Merate o il progetto di orticoltura nella Rsa Principessa Jolanda. O ancora, il progetto del Cortile dell’esperienza, lo spazio verde dedicato agli anziani affetti da Alzheimer e ai loro familiari, con percorsi studiati per riscoprire sensazioni e percezioni dimenticate, che aprirà i battenti nel 2021 nella sede centrale di via Trivulzio a Milano.

Progettazioni innovative, tanto da essere inserite nella programmazione della Milano Green Week 2019 che si svolgerà, fra l’altro, nel corso del mese mondiale dell’Alzheimer: il 27 settembre a partire dalle ore 14 presso l’auditorium Gianluigi Porta del Pio Albergo (via Trivulzio 15) in collaborazione con il comitato degli Amici del Trivulzio si terrà infatti del convegno “Spazi verdi per l’Alzheimer”. Fra i relatori dell’appuntamento oltre al presidente degli Amici del Trivulzio Marco Zanobio, interverrà anche la responsabile del servizio di fisioterapia del Pat, Michela Bentivegna. “Sono sempre di più gli studi scientifici che dimostrano come il contatto con la natura aumenti il benessere psico-fisico delle persone affette da demenza”, esordisce Bentivegna. “In particolare”, continua la terapista occupazionale, “abbiamo evidenze della diminuzione di disturbi tipici dell’Alzheimer come il wandering, il vagabondare senza meta nei corridoi dei reparti, la depressione o l’apatia; per dirla con una frase: gli spazi verdi aiutano a riconquistare la voglia di vivere e di fare”.

In che modo esattamente? “Un elemento fondamentale sono gli stimoli visivi e olfattivi: fiori dalle fragranze particolari, una vegetazione dai colori vivi sono uno dei fattori decisivi per stimolare manualità e creatività”. Ed è proprio in questa ottica, come sarà evidenziato nel corso del convegno, che al Pio Albergo, con il supporto anche della raccolta fondi degli Amici del Trivulzio, che sarà implementato il Cortile dell’esperienza. Continua Bentivegna: “Non tutte le piante sono quindi adatte a questo genere di ambiente. Detto del colore e del profumo (le primule per esempio sono assolutamente consigliabili), vanno scartate tutte le piante con aculei oppure quelle con elementi di tossicità come gli oleandri, potrebbe infatti capitare che un anziano ingerisca le foglie ed occorre essere assolutamente certi che l’ambiente sia protetto e non abbia conseguenze sulla salute”.

Non solo: vanno anche costruiti percorsi ad hoc in cui la persona possa muoversi in assoluta sicurezza, gestendo manifestazioni di wandering o disorientamento, dotando gli spazi di panchine per favorire il riposo, ma anche il dialogo degli anziani coi loro familiari e fra gli anziani stessi; “è così:”, conclude Bentivegna, “i giardini, le piante e gli orti, riattivando le risorse psicofisiche degli anziani riaccendo anche il piacere di dialogare con gli altri. In questo senso costituiscono una grande risorsa non solo per il benessere degli anziani, ma anche per noi operatori socio-sanitari con ricadute diretta sulla qualità della vita dei pazienti, dei loro familiari e dei caregiver ”. Per chi volesse approfondire il tema e avere maggiori dettagli sulle innovazioni green del Trivulzio l’appuntamento, come detto, è per il 27 settembre.

24 Luglio 2019 - Commenti disabilitati su Piera: «Gli Amici del Trivulzio mi regalano tante emozioni»

Piera: «Gli Amici del Trivulzio mi regalano tante emozioni»

Un sorriso sottile e uno sguardo birichino. Piera Locatelli, milanese ha 77 anni ed è una degli anziani ospitati nella Rsa del Pio Albergo Trivulzio. In questi ultimi mesi è entrata in contatto con alcune delle iniziative degli Amici del Trivulzio, due in particolare: le “Letture ad alta voce” del mercoledì mattina e il corso di alfabetizzazione informatica battezzato “Digital Trivulzio”. Due impegni che non solo le riempiono la giornata, «ma che mi consentono di imparare tante cose, che mi serviranno in futuro». Nubile («zitella», precisa lei sorridendo), milanese, una vita da impiegata come operatrice contabile, Piera da agosto vive in una nel reparto Pio XI del Trivulzio (in precedenza era stata ospitata in un altro reparto del Pat, il Barnovano). Condivide la camera «con una signora cieca e un’altra signora che non parla, ma guarda sempre la televisione: è appassionatissima di canale 5. Non parla, ma capisce tutti e si fa delle grandi risate vedendo i suoi programmi preferiti. Stiamo bene insieme, in stanza non ci sono problema, anche se qualche volta il volume è un po' troppo alto».

Piera Locatelli con la segretaria degli Amici del Trivulzio Elena Capri

Anche nel raccontarsi Piera dà l’idea di essere una donna pacata, attenta e anche molto curiosa (la sua prima passione sono i casi giudiziaria: la sua rivista di riferimento è infatti “Giallo”, il settimanale su storie, delitti e misteri). Ed è proprio la curiosità di confrontarsi con le nuove tecnologie che l’ha portata ad iscriversi al corso digitale degli Amici. «Volevo imparare ad usare il computer. Il corso base che ho frequentato questa primavera è stato molto utile, mi hanno perfino consegnato un attestato dicendomi che sono stata brava. Per me è stata una grande soddisfazione».

«Una delle cose che più mi ha divertita», continua Piera, «sono stati alcuni test, indovinelli o cruciverba digitale che facevamo al computer. Nella maggior parte dei casi riuscivo a concluderli positivamente e anche in un buon tempo. Quando andava tutto bene, uscivo davvero emozionata». «Poi», conclude parlando sempre del laboratorio digitale «è stato bello che ci fossero anche i ragazzi delle superiori che, all’interno di un programma di alternanza scuola-lavoro, ci davano una mano quando avevamo qualche dubbio.  Se mi iscriverò alla prossima edizione di Digital Trivulzio? Non c’è nemmeno da domandarlo, certo che sì».

Piera Locatelli ritira l'attestato di partecipazione al corso digital dalla mani del direttore generale del Pat Giuseppe Calicchio

Lo scorso 13 giugno Piera ha partecipato anche alla charity dinner in favore degli Amici del Trivulzio. «Un’altra grande emozione che mi ha dato questa associazione, ho apprezzato la cucina di Davide Oldani; a un certo punto mi hanno anche dato il microfono e ho potuto portare la mia testimonianza davanti a una ampia platea, fra cui c’erano anche persone importanti».

Piera Locatelli interviene in occasione della charity dinner 2019 dello scorso giugno

17 Luglio 2019 - Commenti disabilitati su I parenti degli ospiti: «Gli Amici del Trivulzio? Una presenza fondamentale»

I parenti degli ospiti: «Gli Amici del Trivulzio? Una presenza fondamentale»

“Tutto fa brodo”. Risponde così, in modo semplice e diretto Giampiero Ciceri (in foto con, alla sua destra Marco Zanobio), quando gli chiediamo di raccontarci l’impatto che hanno avuto in questi anni le attività del comitato degli Amici del Trivulzio sulla vita degli ospiti della Baggina.

Ciceri è una figura molto presente e di riferimento all’interno del Pio Albergo. Nel 2015 infatti ha fondato il comitato dei parenti del Pat. Sua moglie Giovanna è ricoverata dall’anno prima e soffre di Alzheimer. «Devo dire che le cose sono cambiate molto e in meglio con le ultime due direzione generali, quella di Claudio Sileo, prima e quella, in corso dal primo di gennaio di quest’anno, di Giuseppe Calicchio. Diciamo che hanno raddrizzato un po’ la barra. Dal punto di vista economico e dal punto di vista della qualità dei servizi, è importante per esempio che finalmente si siano aperti i concorsi per l’assunzione di nuovi infermieri e nuovi Oss».

Un nuovo corso di cui fanno parte anche gli Amici del Trivulzio, nati - ricordiamolo- nel 2016. «Ogni iniziativa volta a rendere migliore l’esistenza dentro queste mura vanno apprezzate e valorizzate. Tutto fa brodo, dico io e la presenza degli Amici è senz’altro un tassello fondamentale». Ci può fare qualche esempio concreto? «La proiezione dentro il Trivulzio della prima della Scala è stata molto, ma molto apprezzata così come le attività culturali legate ai 250 anni del Trivulzio a cui hanno collaborato gli Amici. Ho ancora in mente una splendida relazione di Marco Zanobio, presidente degli Amici, sull’evoluzione delle modalità di cura delle ferite di guerra, davvero magistrale. Ricordo a tutti che il Trivulzio durante la prima Guerra Mondiale dal 1915 al 1922 è stato un ospedale militare».

Ciceri non si ferma qui e volge lo sguardo al progetto Digital Trivuzio che si occupa di formazione digitale non solo degli ospiti della struttura, ma anche degli anziani esterni. «Mi sono informato è un’ottima iniziativa. Molto utile. Io non mi sono ancora iscritto perché a quasi 90 anni coi computer non ho molta dimestichezza…Ma forse è venuto il momento che mi ci metta anch’io, quello è il futuro». E poi, sorride: «Tutto fa brodo: per questo auspico che nei prossimi mesi noi e gli Amici avremo modo di collaborare in modo sempre più stretto».

13 Luglio 2019 - Commenti disabilitati su Charity dinner: 47.610 volte grazie

Charity dinner: 47.610 volte grazie

Quarantasettemilaseicendodieci euro. A tanto ammontano, ad oggi, le donazioni raccolte grazie alla charity dinner che lo scorso 13 giugno ha visto la partecipazione di circa 200 sostenitori degli Amici del Trivulzio.

La cena, sostenuta da Coop Lombardia e impreziosita dalla cucina stellata di Davide Oldani, fra gli altri ha potuto contare sulla partecipazione degli assessori regionali lombardi Stefano Bolognini e Giulio Gallera e l'assessore comunale di Milano Roberto Tasca. A cosa serviranno questi fondi? “Una parte consistente sarà destinata al nuovo progetto del Cortile dell’esperienza, il resto verrà impegnato nella tante iniziative solidali che abbiamo in corso”, risponde il presidente degli Amici del Trivulzio Marco Zanobio. Che esprimendo profonda riconoscenza nei confronti di tutti i donatori: “Vorrei dire 47.610 volte grazie a chi ci ha sostenuto dimostrandoci grande vicinanza e condividendo gli obiettivi della nostra associazione, grazie davvero”.

6 Luglio 2019 - Commenti disabilitati su Gli Amici del Trivulzio fra le best practice di Vita magazine

Gli Amici del Trivulzio fra le best practice di Vita magazine

Oggi in Europa vivono 3,3 persone in età lavorativa, tra i 15 e i 64 anni, per ogni ultrasessantacinquenne. Ma nel 2070, secondo le stime più recenti della Commissione europea, l’indice di dipendenza degli anziani (che misura quanti individui ci sono in età non attiva ogni 100 in età attiva) nell’Ue dovrebbe aumentare di 21,6 punti percentuali, passando dal 29,6% del 2016 al 51,2%. L’invecchiamento della popolazione europea avrà implicazioni significative anche per la forza lavoro e imporrà un nuovo patto sociale fra le generazioni. Ci troviamo infatti davanti a un passaggio radicale, che nei prossimi cinquant’anni rivoluzionerà il modo di vivere dei cittadini europei, soprattutto in Italia il Paese più agée del Continente e il secondo al mondo. Il nodo però non è l’aumento dell’età media. Ma come viene utilizzato questo tempo. La chiave di volta? Mettere a valore comune le potenzialità degli ultra 65enni. Per questo è necessario un cambio di paradigma economico e sociale dentro il quale, il Terzo settore può essere un protagonista. A scriverlo è il mensile Vita, il magazine del non profit, che dedicata il numero di luglio/agosto proprio all'innovazione sociale nel campo dell'aging. Nel secondo capitolo in particolare vengono raccontate 14 esperienze modello dove l’invecchiamento diventa terreno di sperimentazione di servizi nuovi e integrati. Fra queste c'è anche il Pio Albergo Trivulzio e il comitato degli Amici del Trivulzio. Per gentile concessione di Vita riproponiamo qui l'articolo che ci riguarda firmato dal direttore Stefano Arduini

 

«Riequilibrare i conti e contemporaneamente aprirsi al territorio», erano questi i due obiettivi principali che nel luglio di quattro anni fa si era dato il nuovo consiglio di indirizzo del Pio Albergo Trivulzio, come ricorda il presidente Maurizio Carrara. Due target che avrebbero dovuto cambiare anche cattiva fama che il Trivulzio si era guadagnato in scia a una serie di scandali che avevano coinvolto l’istituto a partire dall’arresto di Mario Chiesa che aveva aperto la stagione di Mani Pulite. Nelle sue diverse strutture il Pio Albergo ospita 1350 pazienti residenti, a cui si aggiungono 500 pazienti ambulatoriali ed è uno dei maggiori centri geriatrici europei. «Oggi possiamo dire che sul primo fronte, quello dei numeri, che le perdite sono ancora in calo (3,5 milioni contro i 4,5 del 2017 e i 13,5 milioni del 2014) e sono riconducibili sostanzialmente ai miglioramenti della gestione ordinario. L’indebitamento, intanto, grazie ad alcune cessioni immobiliari, è sostanzialmente dimezzato passando da circa 100 a poco più di 52 milioni», certifica il direttore generale Giuseppe Calicchio. Per voltare pagina anche in termini di popolarità rispetto ai cittadini milanesi, «nel 2016 abbiamo deciso di promuovere la nascita di un comitato non profit, gli Amici del Trivulzio, con l’obiettivo di sostenere l’istituto nello sviluppo di progetti sociali rivolti sia agli ospiti che agli anziani della città», aggiunge Carrara. «Solo per fare qualche esempio, grazie alle nuove tecnologie da una parte (il progetto Digital Trivulzio, volto ad avvicinare le persone anziane al web e agli strumenti informatici) o a supporti tradizionali (il progetto Letture ad Alta Voce, dove il libro diventa strumento terapeutico), Amici del Trivulzio sta favorendo concretamente l’interazione fra il Trivulzio e la città», esemplifica Marco Zanobio, presidente degli Amici. Che chiosa: «Anche il nuovo progetto, presentato in questi giorni, il Cortile dell'Esperienza, è pensato come uno spazio verde all’interno del Trivulzio, dedicato agli ospiti affetti da Alzheimer ed ai loro familiari va proprio nel senso di aumentare le occasioni di scambio con il nostro territorio».

da Vita magazine  07/08 - 2019

 

 

23 Giugno 2019 - Commenti disabilitati su Gli Amici del Trivulzio fanno notizia

Gli Amici del Trivulzio fanno notizia

Questa volta occorre dirlo: gli Amici hanno fatto notizia. L’annuncio del progetto del Cortile dell’Esperienza, il giardino delle sensazioni per i pazienti affetti da Alzheimer e per i loro familiari, che vedrà la luce nel 2021, nato dalla stretta collaborazione fra il Pio Albergo Trivulzio e il comitato degli Amici del Trivulzio (qui la news per chi volesse approfondire) nei giorni scorsi (e in particolare il 15 giugno) ha campeggiato sulle pagine di alcune delle maggiori testate giornalistiche italiane. Dal Corriere della Sera a Repubblica, passando, fra gli altri, per Avvenire, Il Giorno e Il Giornale.

Il Corriere della Sera ha parlato di una “nuova sfida di Asp IMMeS e Pio Albergo Trivulzio con Amici del Trivulzio Onlus. Un'iniziativa al servizio degli anziani malati e soli di Milano”. La Repubblica: “Eccolo, il nuovo progetto della onlus Amici del Trivulzio in collaborazione con la casa di riposo più famosa d'Italia: trasformare le aiuole all'ingresso della struttura, affacciate su via Trivulzio, nel Cortile dell'esperienza. L'idea è stata presentata durante la seconda charity dinner una serata finalizzata alla raccolta di fondi organizzata dalla onlus (recentemente premiata dalla Regione con il premio Rosa Camuna) nel cortile della Baggina”. Il quotidiano fondato da Scalfari ha precisato anche che: “L'onlus Amici del Trivulzio è nata nel 2016, per sostenere i pazienti della casa di riposo e le loro famiglie. E per affiancare il Pat nella sua attività, in base al principio che la Baggina è, per Milano, patrimonio comune, da valorizzare e far crescere. Tra i progetti lanciati dall'associazione c'è Digital Trivulzio, per insegnare la tecnologia e il mondo 2.0 ai ricoverati del Pat e Adotta un nonno, che prevede di affiancare alle famiglie dei pazienti un tutor per sostenerle nelle difficoltà di accudimento del malato”. Avvenire da parte sua ha ricordato anche che “sul palco, insieme a Marco Zanobio, presidente Amici del Trivulzio, sono intervenuti Maurizio Carrara e Giuseppe Calicchio, rispettivamente presidente e direttore generale Asp Immes e Pio Albergo Trivulzio, e Andrea Colombo, direttore generale operazioni Coop Lombardia (main sponsor della cena solidale, ndr.)”. “Pio Albergo Trivulzio è sinonimo di tradizione, ma al tempo stesso di innovazione”, le parole di Calicchio riprese dal Giornale, mentre, per concludere, Il Giorno ha sottolineato come quello del cortile sia “un percorso studiato, riscoprire sensazioni e percezioni dimenticate”.

Qui infine il servizio tv andato in onda su Telecor

15 Giugno 2019 - Commenti disabilitati su Il Cortile dell’esperienza: il nuovo progetto degli Amici del Trivulzio

Il Cortile dell’esperienza: il nuovo progetto degli Amici del Trivulzio

Una charity dinner con un piatto a sorpresa. Niente a che vedere con l’ottima cucina di Davide Oldani che ha ingolosito i circa 200 partecipanti (fra loro anche gli assessori regionali lombardi Stefano Bolognini e Giulio Gallera e l'assessore comunale di Milano Roberto Tasca) che giovedì 13 giugno si sono dati appuntamento in piazzetta Schuster all’interno del Pio Albergo Trivulzio per sostenere le attività del comitato degli Amici del Trivulzio, che nell’occasione - inclusa l’asta di beneficenza - hanno raccolto poco meno di 50mila euro. Fondi che, in buona parte, insieme a quelli del 5 per mille e di altre iniziative di fundraising che vedranno protagonisti gli Amici, saranno destinati al nascituro Cortile dell' esperienza, il giardino delle sensazioni per i pazienti affetti da Alzheimer e per i loro familiari. Lo spazio verde che sorgerà proprio all’ingresso della struttura di via Trivulzio 15 vedrà la luce nel 2021.

Si tratterà di un luogo dell’armonia, della calma e del quieto vivere, per le persone ricoverate nei reparti Alzheimer, che potranno trascorrere le giornate di bel tempo all’aria aperta e, con un percorso studiato, riscoprire sensazioni e percezioni dimenticate.

Sul palco della charity dinner per annunciare la sorpresa e presentare il progetto, insieme a Marco Zanobio, presidente degli Amici del Trivulzio, sono intervenuti Maurizio Carrara e Giuseppe Calicchio (i tre sono ritratti nella foto di apertura: Zanobio a sinistra, Carrara al centro e Calicchio a destra), rispettivamente presidente e direttore Generale ASP IMMeS e Pio Albergo Trivulzio, e Andrea Colombo, direttore Generale Operazioni Coop Lombardia. Si è trattato del secondo anno consecutivo nelle vesti di main sponsorship per Coop Lombardia che ha regalato la maestria e l’eleganza della cucina di Davide Oldani. E lo stesso farà anche l'anno prossimo.

“Pio Albergo Trivulzio è sinonimo di tradizione, ma al tempo stesso di innovazione”, ha dichiarato Calicchio, “e con Il Cortile dell’esperienza desideriamo avvicinare ancora di più la nostra istituzione ai pazienti che soffrono di Alzheimer, curandoli, sostenendoli e arricchendo con un’attività moderna di sollievo le loro giornate”.

“Questa iniziativa”, ha aggiunto Zanobio, “segna per noi un cambio di passo nel rapporto con il Trivulzio. Un rapporto che si stringe sempre di più in un’ottica di piena condivisione degli obiettivi strategici fra il nostro comitato e l’istituzione del Trivulzio con l’orizzonte di rendere sempre migliore la vita degli ospiti  e degli anziani”. La direzione “rimane quella di aumentare le occasioni di scambio fra il Trivulzio e il territorio in modo  da rendere questo un luogo aperto allo scambio col quartiere e la città: il progetto del Cortile dell'Esperienza va esattamente in questo senso”, ha chiosato Zanobio.

 

30 Maggio 2019 - Commenti disabilitati su Agli Amici del Trivulzio il premio Rosa Camuna 2019

Agli Amici del Trivulzio il premio Rosa Camuna 2019

Ogni anno il premio Rosa Camuna, assegnato dalla giunta regionale nel giorno della Festa della Lombardia (il 29 maggio, in ricordo della battaglia di Legnano del 1176), riconosce “l'operosità, la creatività e l'ingegno di coloro che si sono particolarmente distinti nel contribuire allo sviluppo economico, sociale, culturale e sportivo della Lombardia”. Un riconoscimento che quest’anno è finito nella “bacheca” degli Amici del Trivulzio, che entra a pieno titolo fra le eccellenze lombarde. Questa la motivazione immortalata in una pergamena siglata dal presidente regionale Attilio Fontana e consegnata dall'assessore alle Politiche Sociali Stefano Bolognini nella mani del presidente degli Amici del Trivulzio Marco Zanobio (nella foto di apertura al centro fra Fontana e Bolognini): «Per la generosità, l’impegno e l’amore con cui si prendono cura, ogni giorno, degli ospiti del Pio Albergo Trivulzio. Esempio straordinario di solidarietà, il Comitato Amici del Trivulzio Onlus opera, attraverso iniziative e progetti di raccolta fondi, per donare un giorno migliore alle persone più fragili».

       

«Voglio condividere questo importate riconoscimento», ha chiosato Zanobio, «con tutti i soci, i collaboratori e i sostenitori degli Amici del Trivulzio, nonché con quanti ogni giorno vivono e fanno vivere il Pio Albergo Trivulzio: senza il lavoro di squadra, senza la loro opera non saremmo la realtà che siamo diventati in questi anni. Desidero altresì dedicare il premio agli Ospiti del Trivulzio e agli anziani della nostra città. In questo momento un grande abbraccio non può infatti che andare a tutti i nostri cari anziani con cui ci relazioniamo ogni giorno dentro e fuori dal Pio Albergo; ma mi permetto infine rivolgermi anche ai tanti giovani oggi qui presenti e ai giovani milanesi. A loro, in particolare, vorrei chiedere di tenere - a fianco ai propri sogni - un piccolo spazio da ritagliare per aiutare le persone più in là con gli anni. Scegliete voi le modalità che preferite, ma sappiate che gli anziani hanno tanto da donare: basta un gesto di solidarietà per regalare a loro un sorriso e a voi l'orgoglio e la felicità di aver fatto qualcosa di buono».

Chi volesse conoscere da vicino le attività e le tante iniziative degli Amici può consultare il nostro sito e in particolare la sezione news. 

Qui invece tutte le info per sostenere i nostri progetti partecipando alla charity dinner del 13 giugno oppure destinando agli Amici il 5 per mille dell'Irpef in sede di dichiarazione del redditi.