Archives for Aprile 2018

16 Aprile 2018 - Commenti disabilitati su Anziani & non solo: il Trivulzio e i suoi Amici vi aspettano per una due giorni di visite gratis

Anziani & non solo: il Trivulzio e i suoi Amici vi aspettano per una due giorni di visite gratis

Tre in uno: un check up medico qualificato e gratuito, la possibilità di conoscere il comitato degli Amici del Trivulzio e la visita della mostra a cielo aperto che in via Dante ripercorre i 250 dalla nascita del Pio Albergo.

Dopo l’edizione di febbraio in piazza Lombardia, venerdì 20 e sabato 21 dalle 11 alle 19 in piazza Cairoli angolo via Dante, il Trivulzio torna ad incontrare i cittadini per mettere al loro servizio la sua esperienza di cura e assistenza. E con gli specialisti ci saranno anche i volontari degli Amici del Trivulzio che racconteranno due progetti innovativi a favore degli anziani del Trivulzio, ma non solo: Adotta un nonno e Digital Trivulzio.

Questo il programma delle due giorni di salute, solidarietà e arte: Il programma dei due giorni prevede:

Cura e prevenzione delle malattie metaboliche. Per sensibilizzare i cittadini ad una corretta alimentazione verrà mostrata la piramide degli alimenti, verrà misurata la massa corporea e sarà possibile rispondere in tempo reale ad un simpatico test per verificare conoscenze e falsi miti. Si farà anche la prova gratuita della glicemia e si discuterà di diabete.

Cura e prevenzione dei disturbi ortopedici. I fisiatri del Trivulzio racconteranno come fare movimento, con poca fatica ma con costanza, per mantenere un corpo attivo. I fisioterapisti mostreranno i segreti della respirazione corretta e come correggere le cattive abitudini. Inoltre gli ortopedici daranno preziosi consigli su come riconoscere l’avanzare dell’artrosi.

Salute del cuore. Anche in questo caso bisogna fare attenzione ad una corretta alimentazione, ma non solo. L’abitudine del fumo è nemica del nostro cuore. Insieme all’inquinamento può incidere in modo serio sulle nostre capacità respiratorie. I cardiologi e i pneumologi del Trivulzio risponderanno alle domande dei cittadini sulla prevenzione mentre provano la pressione, misurano il colesterolo e la frequenza cardiaca.

Benessere dell’intestino per tutti, anche per gli anziani. Gastroenterologi e geriatri illustreranno le buone pratiche che incidono positivamente sulle abitudini quotidiane degli uomini e delle donne più mature, anche quando a fare la differenza sono un deficit cognitivo o la cura di un dolore cronico.

15 Aprile 2018 - Commenti disabilitati su Marco Zanobio nuovo presidente degli Amici del Trivulzio

Marco Zanobio nuovo presidente degli Amici del Trivulzio

Passaggio di consegne al timone del Comitato degli Amici del Trivulzio. Il presidente Luigi Ferrari (nella foto qui in basso) in occasione del recente Consiglio di amministrazione del 6 aprile ha rimesso il mandato proponendo l’avvicendamento con il vicepresidente Marco Zanobio, che ha accettato con decorrenza immediata. Ferrari ha guidato il Comitato negli ultimi due anni.

Lo stesso Consiglio ha chiesto a Ferrari di assumere la carica di Presidente onorario. “Proposta che mi onora, della quale ringrazio i Consiglieri,  e che accolgo con grande piacere: ricordo che il presente Consiglio resterà in carica fino all’aprile 2019, e vi sono molte attività da portare avanti in questo terzo anno di mandato per rafforzare la nostra azione, i nostri progetti, la raccolta fondi e la già significativa sinergia con il Pio Albergo Trivulzio”, ha replicato Ferrari. Che poi ha chiosato ringraziando i Soci “per l’entusiasmo, l’impegno e la simpatia personale che mi avete dimostrato: grazie a tutto questo, siamo riusciti a realizzare, in soli due anni e partendo da zero,  una presenza di Amici del Trivulzio conosciuta e riconosciuta all’interno e all’esterno della struttura, attrezzata per raggiungere ulteriori traguardi, in linea con la nostra missione di essere vicini alle persone anziane e fragili”.

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Nel suo primo messaggio anche il neopresidente (nella foto di apertura: classe 1964, sposato, laurea in Economia, collaboratore dell'Università Cattolica di Milano e una grande passione per "Milano, i viaggi, la fotografia e la montagna") ha tenuto in primis a ringraziare il suo predecessore: “Diversi sono le ragioni che mi portano a dire, grazie Luigi: in primo luogo perché Luigi è stato promotore del Comitato e ha contribuito - con il suo ruolo di presidente - alla nascita di due grandi progetti quali Digital Trivulzio e Adotta un Nonno; in secondo luogo per avermi accolto nel Comitato, riponendo fiducia nella mia persona e proponendo la mia candidatura a nuovo presidente; in terzo luogo per saperlo al mio fianco quale presidente onorario, pronto a proseguire nelle iniziative che sapientemente ha fatto nascere e che ora tutti insieme noi dobbiamo far crescere”.

Zanobio si è poi rivolto al Cda: “Il mio secondo grazie va a tutti i componenti il Consiglio che mi hanno dato fiducia, nominandomi presidente del Comitato. Un grazie sincero, di cuore,: questo ruolo per me rappresenta un ulteriore legame con il Pio Albergo Trivulzio, istituzione a me molto cara per la storia della mia famiglia”.

Quindi “un grazie a tutti gli Amici, che hanno scelto di condividere il cammino del Comitato, pur sapendo le difficoltà che ciò può comportare. La nostra prossima assemblea spero possa essere occasione di incontro e confronto per raccogliere spunti e idee da tutti Voi e per verificare insieme quali possano essere i prossimi passi da compiere per rafforzare i progetti in cantiere e continuare a valorizzare il Pio Albergo Trivulzio, che da 250 anni rappresenta per Milano un punto di riferimento”.

Un grazie infine "a tutti quanti sono ogni giorno in prima linea al Trivulzio, dedicando tempo, con sacrificio attraverso ogni possibile sforzo per fare sì che il Trivulzio continui a migliorare e ad essere sempre presente nell’assistenza agli anziani e nel supportare i bisogni di chi soffre. Il Trivulzio è stato pioniere 250 anni fa, in ogni momento ha saputo capire ed anticipare le esigenze di Milano, ma lo è ancora di più oggi e questo proprio grazie a quanti sono alla guida dell’Istituto, che si muovono sapendo di poter contare su collaboratori validi e animati da una passione non comune".


Per chiunque volesse sostenere il Comitato degli Amici è possibile farlo attraverso la dichiarazione dei redditi (senza alcun costo per il contribuente) attraverso il 5 per mille. Basta una semplice firma nella casella "Sostegno al volontariato e alle Onlus" inserendo  il codice fiscale numero: 97748610197

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9 Aprile 2018 - Commenti disabilitati su Anziani, il futuro è l’assistenza in rete

Anziani, il futuro è l’assistenza in rete

L’Italia è il Paese europeo in cui si vive più a lungo: gli abitanti centenari sono circa 17.000 – erano solo 51 nel 1922; si stima che saranno 157.000 tra 30 anni –; eppure il tema della vecchiaia rimane tra quelli più silenti e dimenticati dall’agenda politica. Parte da questa considerazione un recente focus su “Anziani e politiche sociali” pubblicato a firma di Francesco Occhetta sul numero del 3 marzo scorso de “La Civiltà Cattolica”, la storica rivista dei gesuiti, molto apprezzata da papa Bergoglio.

I dati non lasciano spazio a interpretazioni: in Italia le persone con più di 65 anni (che segnano la soglia dell’età anziana) sono 13,5 milioni: 1,8 milioni in più rispetto al 2007. In questi ultimi 10 anni, la popolazione con più di 80 anni è aumentata di 1,1 milioni, mentre la speranza di vita è di 80 anni per gli uomini e di 86 anni per le donne. L’Italia, insieme al Giappone, è il Paese più anziano del mondo; tra le dieci città europee più longeve, sette sono italiane. «È, questa, l’immagine di un Paese con uno scheletro resistente e una muscolatura debole, che porta a chiederci se le politiche sociali e il sistema sanitario siano adeguati a trasformare l’emergenza in un progetto politico di largo respiro», ragiona Occhetta.

Altri numeri: « Gli anziani non autosufficienti in Italia sono circa due milioni e mezzo: è la soglia dei 75 anni a creare il paziente complesso, che soffre di un insieme di patologie, come, per esempio, l’ipertensione, il diabete e la cardiopatia». Secondo Roberto Bernabei, ordinario di medicina interna e geriatria, di fronte alla multi-morbilità «occorre ripensare un modello in cui il medico di medicina generale e il pronto soccorso non debbano gestire situazioni difensive. Bisogna invece sviluppare nel territorio soluzioni diverse, come l’assistenza domiciliare. Ci chiediamo: perché non pensare a una rete di pronto soccorso ad hoc per anziani? L’ostacolo maggiore rimane la gestione della Sanità, che continua a essere disomogenea da una Regione all’altra: gli investimenti oscillano, infatti, tra il 4,8% delle risorse dell’Emilia Romagna e lo 0,7% del Lazio».

 

La crisi, poi ha acuito il bisogno e reso più impellente la necessità di progettare nuovi modelli di intervento. Ricorda Occhetta:  «Nel 2017 il fondo per le politiche sociali ha perso 211 dei 311,58 milioni stanziati nell’ottobre 2016, mentre quello per le non autosufficienze è stato ridimensionato a 450 milioni, rispetto ai 500 previsti. I media non ne parlano, i familiari – già molto provati – mancano di un coordinamento, e così pure le istituzioni, dalla gestione dell’emergenza a progetti sostenibili di lungo periodo. Rimane poi un dato incontrovertibile: «La dichiarazione dei redditi 2016 evidenzia che oltre il 70% degli anziani ha un reddito complessivo inferiore a 14.600 euro netti. Una badante in regola ha un costo medio di circa 15.000 euro l’anno. Per molti, è un lusso». Non che le cose vadano meglio sul fronte residenzialità: «Le strutture private costano dai tre ai quattromila euro al mese; quelle pubbliche, in cui la quota a carico dell’assistito è di circa la metà, hanno invece il problema dell’accesso».

Quale strada prendere di fronte a questo scenario? Per la Civiltà Cattolica «la via da percorrere ha una direzione unica: creare rete nel territorio tra pubblico, privato sociale, privato convenzionato, imprese sociali del Terzo settore, volontariato competente. Molte esperienze campione, sparse a macchia di leopardo, potrebbero aprire strade nuove. Come quella del Centro Civitas Vitae di Padova, una delle più grandi strutture sociosanitarie di servizi integrati in Europa, che si sviluppa su un’area di 120.000 metri quadri, sulla base di diverse strutture, collegate tra loro da una rete di gallerie sotterranee. La struttura ha all’incirca 1.000 posti letto e 600 operatori . Esiste anche l’esperienza dei condomini solidali di Torino, Imola e Samarate (Va), o delle Case di Giorno per anziani, pensate negli anni Ottanta da Mariella Enoc e da don Aldo Mercoli. Non più case di riposo che diventano parcheggi senza speranza, ma nuovi luoghi e “spazi relazionali” che si stanno progressivamente diffondendo».


In foto: il progetto "Adotta un nonno" promosso dagli Amici del Trivulzio con la cooperativa sociale Eureka!