16 Febbraio 2018 - Commenti disabilitati su Claudio Sileo: «Gli Amici del Trivulzio? Fondamentali per costruire servizi sociali innovativi»

Claudio Sileo: «Gli Amici del Trivulzio? Fondamentali per costruire servizi sociali innovativi»

In carica dal luglio del 2015, Claudio Sileo nella sua veste di direttore generale dell’'Azienda di Servizi alla Persona Istituti Milanesi Martinitt e Stelline e Pio Albergo Trivulzio guida una corazzata socio-sanitaria che ogni giorni offre servizi a 1.350 ospiti e pazienti residenti e a circa 500 pazienti ambulatoriali, oltre ad amministrare un ingente patrimonio immobiliare del valore di circa 400 milioni di euro. Lo incontriamo a qualche giorno dal convegno “I bisogni della città e l’impegno del Pio Albergo Trivulzio. 250 anni di assistenza e cura” (presentato su queste stesse colonne dal vicepresidente degli Amici del Trivulzio, Marco Zanobio) e dal lancio della mostra dedicata al Trivulzio che da inizio marzo “occuperà” i pannelli di via Dante a Milano.

 

Direttore, le celebrazioni di questi mesi hanno un titolo (“Dall’eredità del ‘700 al Welfare del Futuro. 250 anni di Trivulzio”) che richiama il passato legandolo all’innovazione dei servizi sociale. In che cosa il Trivulzio di oggi in cosa è innovativo?
Siamo l’unica struttura in Italia, ma probabilmente anche in Europa, che riesce a conciliare numeri come i nostri con un’offerta completa di servizi che vanno dal sanitario, al socio-sanitario fino al sociale puro. E lo facciamo all’interno delle mura delle nostre strutture, ma anche aprendoci al territorio. E in questo secondo aspetto è assolutamente rilevante la presenza degli Amici del Trivulzio.

Nell’immaginario collettivo però è ancora forte il ricordo di alcuni scandali che negli anni scorsi hanno travolto il Trivulzio. Cosa state facendo per scalfire questa immagine?

Abbiamo due temi con cui confrontarci. Il primo, come ricordava lei, riguarda gli scandali. Su questo abbiamo fatto quello che dovevamo fare dal punto di via sia dell’equilibrio finanziario, sia da quello della trasparenza e della correttezza della gestione. Rimane invece aperto l’altro tema: molti milanesi ancora oggi ci identificano con la Baggina e quindi con servizi legati all’ultimo miglio della vita. E invece, come le ricordavo, noi ormai siamo in grado di mettere in campo l’intera filiera dell’assistenza.

Lei prima citava anche l’associazione degli Amici del Trivulzio. Qual è il valore aggiunto che apportano gli Amici?
Dal punto di vista del tasso di innovatività dei servizi sociali l'associazione costituisce un elemento fondamentale sia in fase di ideazione sia in fase di implementazione dei progetti. Pensiamo a due esempi di successo a Digital Trivulzio o Adotta un nonno. In seconda battuta essendo quella una struttura molto leggera e di natura privata può raccogliere risorse attraverso il fundraising e il 5 per mille, per esempio. Risorse da impiegare in iniziative che rendano migliore la vita ai nostri pazienti interni ed esterni. Insomma gli Amici sono uno snodo importante per il Trivulzio di oggi e quello di domani

Published by: Stefano Arduini in News, Senza categoria

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